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Il lupo che avrebbe aggredito un bimbo a Porta di Roma è una cucciola, catturata ieri

La storia della cucciola di lupo catturata a Porta di Roma, rappresenta un segnale importante: i lupi stanno tornando a colonizzare territori che avevano abbandonato secoli fa

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Negli ultimi anni, la presenza del lupo nelle zone periurbane di Roma ha suscitato reazioni contrastanti, tra l’incanto per il ritorno di un simbolo della natura selvaggia e il timore per la sicurezza delle persone. L’avvistamento e la cattura di un lupo nella zona di Porta di Roma nelle scorse settimane, culminato con un presunto attacco a un bambino, ha portato all’attenzione un fenomeno sempre più diffuso: l’espansione territoriale dei lupi, anche in aree densamente popolate.

Il caso di Porta di Roma

Secondo fonti ufficiali, un lupo è stato avvistato più volte nelle settimane scorse nei pressi di Porta di Roma, una zona di confine tra l’ambiente urbano e spazi naturali. Diversi video e foto dell’animale, condivisi sui social media, avevano alimentato la preoccupazione tra i residenti. Il 10 settembre, un presunto attacco ha scatenato l’allarme: un bambino di 4 anni è stato trascinato a terra in un parco pubblico, vicino a via Gino Cervi. Fortunatamente, alcuni ragazzi presenti sono intervenuti prontamente, impedendo al lupo di causare danni più gravi. Il bambino è stato comunque medicato per morsi e escoriazioni presso l’ospedale Sandro Pertini.

A seguito dell’incidente, la polizia municipale ha aumentato la sorveglianza nell’area, mentre le autorità locali hanno accelerato le operazioni per catturare l’animale. Il lupo, che si è rivelato essere una cucciola, è stato catturato da una squadra della Direzione Ambiente della Regione Lazio, composta da veterinari e guardiaparco. L’animale è stato narcotizzato e trasferito nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, dove potrà vivere in un ambiente più adatto alle sue esigenze naturali.

Il lupo in Italia: una storia di conservazione

Il ritorno del lupo nelle aree antropizzate del Lazio non è un caso isolato, ma rientra in un più ampio fenomeno che ha visto la popolazione di lupi in Italia crescere in modo significativo negli ultimi decenni. Negli anni ’70, il lupo era a rischio di estinzione nella penisola italiana, con una popolazione ridotta a poche centinaia di esemplari confinati nelle zone più remote dell’Appennino. Grazie a politiche di protezione e programmi di conservazione, come il “Progetto Lupo”, la specie è gradualmente tornata a prosperare. Oggi si stima che ci siano tra i 1.500 e i 2.000 lupi in Italia, con un’ampia diffusione che copre gran parte delle regioni montuose e collinari del Paese, fino a lambire le aree urbane.

Perché i lupi si avvicinano alle città?

Il crescente numero di avvistamenti di lupi vicino ai centri abitati pone la domanda su cosa stia spingendo questi animali, storicamente schivi e timorosi dell’uomo, a spingersi così vicino alle città. Una delle risposte risiede nella ricerca di cibo. L’espansione urbana ha portato alla creazione di una serie di habitat frammentati, dove animali come cinghiali, caprioli e altre specie prede dei lupi trovano rifugio. I lupi, seguendo queste prede, possono facilmente avvicinarsi agli insediamenti umani, specialmente quando le risorse naturali sono scarse.

Un altro fattore determinante è l’adattabilità del lupo. Questa specie è altamente flessibile e capace di sopravvivere in ambienti molto diversi tra loro, compresi i contesti periurbani. Inoltre, la frammentazione degli habitat naturali, causata da infrastrutture e attività umane, ha reso inevitabile un contatto più frequente tra uomo e lupo.

L’importanza della conoscenza e della convivenza

È essenziale comprendere che il lupo non è un animale aggressivo per natura, e gli attacchi all’uomo, come quello avvenuto a Porta di Roma, sono estremamente rari. Però, il comportamento del lupo può essere influenzato da fattori come l’abitudine al contatto umano e la disponibilità di cibo facile. In molte aree del Lazio, i lupi possono nutrirsi dei rifiuti umani o degli animali domestici, portando a una perdita del loro innato timore dell’uomo.

Per evitare ulteriori episodi spiacevoli e garantire una pacifica convivenza, è necessario investire in campagne di sensibilizzazione della popolazione. Gli esperti raccomandano di evitare di lasciare cibo o rifiuti accessibili nei pressi delle abitazioni e di tenere sotto controllo gli animali domestici. Inoltre, la conoscenza del comportamento del lupo può aiutare a ridurre i timori infondati e promuovere una convivenza sostenibile.

Il futuro del lupo nel Lazio

La storia della cucciola di lupo catturata a Porta di Roma potrebbe sembrare un caso isolato, ma rappresenta un segnale importante: i lupi stanno tornando a colonizzare territori che avevano abbandonato secoli fa. La sfida ora è trovare un equilibrio tra la conservazione della specie e la protezione delle comunità umane. Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, dove la cucciola sarà trasferita, rappresenta uno dei principali santuari per la fauna selvatica in Italia e un luogo ideale per il recupero e la reintroduzione di animali in difficoltà.