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Istanza su Ratzinger: in 10 punti, la strategia di un Bergoglio nel panico

Sintetizziamo i capisaldi della visibilissima strategia mediatica difensiva degli antipapali che si avvale, pur utilmente, della generale confisca del mainstream

Papa Francesco, Benedetto XVI

Papa Francesco, Benedetto XVI

Adesso la questione dell’illegittimità di Bergoglio non si può più tenere sotto al tappeto: ormai è esplosa con l’istanza depositata dallo scrivente il 6 giugno presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano sulla sede impedita di Benedetto XVI. Questo, evidentemente deve averli gettati nel panico, a giudicare da come si stanno dando da fare.

Possiamo quindi sintetizzare i capisaldi della visibilissima strategia mediatica difensiva degli antipapali che si avvale, pur utilmente, della generale confisca del mainstream.

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In sostanza, cosa fanno? Fanno acquisire dal mainstream le tematiche sul tappeto, le accolgono, dando mostra di grande apertura intellettuale, ma le portano abilmente sul binario morto. Al contempo, stendono una cortina impenetrabile sulla sede impedita di Benedetto XVI. Come voi stessi potete verificare, nessuno osa affrontare l’argomento, perché è l’unico esiziale per l’antipapa.

  1. Far affrontare da giornalisti amici i messaggi in restrizione mentale larga di Benedetto XVI, ma dandone una spiegazione completamente fuorviante. Si è già verificato con gli articoli di Gian Maria Vian e di Paolo Mieli sul notissimo codice Ratzinger su Malachia.
  1. Accentrare l’attenzione sui “ribelli puniti”, quindi andare a recuperare personaggi border line, vecchie insubordinazioni, perseguirle vincendo facilmente. Racimolare ovunque mattacchioni sedevacantisti, accusatori di Bergoglio senza fondamento, eretici già scomunicati che si sono scagliati in passato contro Francesco e scismatici a piacere. Dopo Viganò, che evita come la peste la sede impedita e insiste con il mantra “è tutta colpa del Concilio”, cosa che lo ha realmente scismato, adesso è la volta delle suore di Bolaredo, in Spagna.

    Il loro disconoscimento di Bergoglio come papa risale a metà maggio, ma adesso è utile riparlarne perché le suore sono sedevacantiste e riconoscono come ultimo vero papa Pio XII. Quindi hanno torto e possono essere facilmente smentite, come tutti i sedevacantisti. L’obiettivo è quello di dare risalto a un circo di gente completamente sbalestrata, per poi tentare di inserire la questione della sede impedita nel mucchio delle altre scempiaggini.
  1. Se proprio si deve parlare di sede impedita, si parli di quella fantasiosa su Bergoglio: secondo Il Fatto Quotidiano circolerebbe un documento di alcuni cardinali per mettere Bergoglio in sede impedita. Un travisamento esilarante. Già tempo fa alcuni canonisti vennero incaricati di parlare di sede impedita, ma sempre in riferimento a Bergoglio, mai a Ratzinger.
  1. Tentare di blandire e condizionare (vanamente) i giudici vaticani: si è parlato di un tentativo già tempo fa come denunciato da Il Giornale. Interessante come da due giorni, Bergoglio abbia nominato un nuovo cancelliere al Tribunale della Segnatura Apostolica. Potremmo dire, come scriveva il collega Felice Manti su Il Giornale, “la tempistica è sospetta”.
  1. Silenziare Cionci e fargli il vuoto intorno. Farlo attaccare da veri e propri troll su siti vaticanisti tradizionalisti senza che gli venga data possibilità di replica. Lavorarlo ai fianchi e tentare di spacciare la storiella del “romanziere alla Dan Brown” sfruttando l’odio professionale maturato dai colleghi tradizionalisti.
  1. Togliere Piccola Nazareth a don Minutella attaccandosi al minuscolo abuso edilizio della cappella.
  1. Far denigrare Ratzinger come eretico e modernista, secondo la ridicola favoletta del “doppio papato modernista” volenterosamente sostenuta da alcuni utilissimi – loro malgrado – “intellettuali” tradizionalisti.
  1. Spacchettare sui giornali intere capitolate del libro propaganda “El Sucesor”, che infatti è stato pubblicato in italiano al volo, mentre la traduzione era in programma per l’autunno. Nel libro si spaccia la bufala della grande amicizia di Bergoglio con Papa Benedetto, e si rimarca insistentemente sul concetto subliminale di predecessore/successore. Nel libro è anche contenuta la trappola sulla presunta quinta elezione irregolare che avrebbe eletto Bergoglio. Era regolarissima perché la scheda in più, per quanto unita a un’altra, venne riconosciuta in fase di conteggio. Quindi la votazione fu regolarmente annullata a norma dell’art. 68 della Universi Dominici Gregis.
  1. Grandi eventi mediatici di Bergoglio con comici, bambini, poverelli, disabili, anziani e tutta gente “simpatica”, per catturare il sentimento pubblico.
  1. Parlare di tutto, anche associando a “papa Francesco” le peggiori brutture, per catalizzare l’attenzione, ma evitare in modo assoluto, chirurgico e pedissequo di trattare della sede impedita di Benedetto XVI.

Insomma, hanno una paura blu, fanno del loro meglio, ma sono arrivati al Game over. E lo sanno.