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Mio marito non mi soddisfa, ho un amante: le donne come gli uomini

Una volta il tradimento era consentito solo agli uomini ora lo rivendicano anche le donne e succede spesso nei luoghi di lavoro

Colleghi di lavoro

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La signora di 42 anni è felice della relazione con un collega di lavoro perché il sesso è appagante e divertente mentre col marito si annoiava. Quello che una volta era consentito solo agli uomini ora lo rivendicano anche le donne. Certe relazioni però nascono e si nascondono sempre più nei luoghi di lavoro.

Ho una relazione extra coniugale perché mio marito non mi ha mai soddisfatta sessualmente”.  A 42 anni scopre il vero amore e scrive a una rubrica matrimoniale su un quotidiano per chiedere se deve separarsi.

L’intesa tra persone sposate prima o poi diminuisce o sparisce del tutto

Non si intende più con il marito. Lui ha un anno di più, sono sposati da 15 anni con due figli. Lui è una brava persona e un padre eccezionale ma una volta a casa si piazza davanti alla tv e la sua giornata finisce. Non gli va mai di uscire. L’intesa sessuale tra loro è sempre mancata e l’uomo sembra non essere più interessato ad avere rapporti con lei. È una condizione meno rara di quanto si creda.

Non mi sono sentita mai appagata completamente con lui, è noioso

Anche quando siamo stati intimi, tempo addietro, tutto finiva in un lampo senza che io raggiungessi l’orgasmo. È così conservatore che non proverebbe mai giocattoli sessuali o posizioni diverse”. Gli amici della coppia credono che i due siano molto innamorati e non conoscono la realtà sull’adulterio di lei: “Tutti pensano che io abbia una vita perfetta, ma la verità è che ho iniziato una relazione spericolata perché mio marito è infinitamente noioso”.

Anche la pretesa che una intesa fisica possa protrarsi nel tempo è un concetto abbastanza assurdo. Se si cercano emozioni, fremiti, pene d’amore è molto difficile trovarle nel tran tran della relazione matrimoniale, tra le bollette da pagare, i figli da portare a scuola, i piatti da risciacquare e le riunioni del condominio. Nella relazione extraconiugale, anche per quel pizzico di proibito e di imprevedibile, è più facile provare delle emozioni.

Ho visto altri uomini interessarsi a me e qualcuno ha cominciato a corteggiarmi

Così la donna racconta che ha cominciato a guardarsi intorno. Ha notato che gli uomini la trovavano ancora attraente e ha cominciato a pensare di poter farsi avanti con qualcuno. A casa, invece, ha detto di sertirsi invisibile e ha confessato alla rubrica dei problemi matrimoniali: “Voglio di più dalla vita: uscire in posti diversi, divertirmi e godermi del buon sesso. Quindi, quando un collega ha iniziato a flirtare con me, ho flirtato a mia volta. Così, qualche settimana fa siamo usciti a bere qualcosa dopo il lavoro e siamo finiti nel suo appartamento per fare sesso. E’ stato come avevo immaginato: appassionato, emozionante e appagante. Da allora abbiamo dormito insieme diverse volte e ora ci stiamo avvicinando sempre di più. Non so se c’è un futuro con lui, ma la nostra relazione mi ha fatto capire che devo uscire dal mio matrimonio. Come faccio ora a dire a mio marito che dobbiamo separarci?

Il matrimonio è compromesso. Ci dobbiamo separare?

Bella domanda. Scontata direi. Certamente se la situazione è quella descritta sembrerebbe la scelta migliore da fare ma con un inconveniente, anzi parecchi. Il più grave è quello di chiudere una relazione spenta per avviarne un’altra che nel giro di qualche mese o anno si ripeterà con la stessa musica. Ogni relazione extraconiugale è più intrigante di qualsiasi matrimonio. Specie quando inizia la routine e i problemi quotidiani ti sovrastano. Ma se per avviare una nuova relazione devi chiuderne una presente c’è da mettere in conto il problema dei figli, che subiscono sempre un trauma da una separazione dei genitori. C’è il problema economico.

Ogni separazione con divorzio annesso ha costi considerevoli: avvocati, tribunali, carte bollate, doppie spese per doppi appartamenti, i turni dei genitori coi figli, le feste da affrontare da separati. Poi bisogna vedere se i figli accetteranno il partner nuovo. In genere sono più accondiscendenti col papà e meno con la mamma. Insomma “casini a grappoli” che faranno spengere la nuova passione erotica in meno tempo rispetto alla prima. E ci si ritrova da capo.

Il parere dell’esperta, che un po’ se ne lava le mani: “Pensate ai figli!”

L’esperta non fa le considerazioni che ho fatto io. Si è limitata a che la separazione avvenga nel modo più indolore possibile e su binari di civiltà. Ma il problema della signora non è quello delle buone relazioni col marito ma del potersi sentire viva e coinvolta in una storia d’amore. Questa è la giusta rivendicazione ma che necessità di una condizione basilare inequivocabile. Che si separi certo ma che resti una donna separata e divorziata, senza pensare ad un nuovo matrimonio. Sarebbe la stessa cosa se ad avere la storia fosse lui, chiaro. Cambiare moglie non risolverebbe nulla. Anche se ci sono pure le eccezioni che con fermano la regola.

La maggior parte dei tradimenti si verificano nei luoghi di lavoro

Mentre mi accingo a buttare giù queste poche righe decido di dare uno sguardo alla realtà delle relazioni sessuali sui luoghi di lavoro in Italia. Manco a farlo apposta sono in aumento. Spesso sono solo scappatelle. Durano qualche settimana. Possono anche protrarsi anni ma senza rompere i rispettivi matrimoni. Una cosa è il matrimonio, i figli, la casa, l’apparenza insomma e una cosa il sesso sfrenato nei gabinetti dell’azienda o nei convegni fuori sede.

La piattaforma Ashley Madison ha lanciato un sondaggio tra i suoi iscritti. È un sito per incontri extraconiugali. Le relazioni occasionali sul posto di lavoro sono percepite da tutti come stimolanti.

Il 66% degli intervistati li vive come un’esperienza positiva o molto positiva, momenti di evasione dalla routine familiare per il 32%, oppure diversivi più piccanti per allentare la pressione lavorativa e sfuggire a un lavoro noioso e poco soddisfacente 21%. Nonostante questo, meno della metà, il 38% degli iscritti alla piattaforma dichiara di aver avuto una relazione con un/una collega.

Non è sempre il Capo a sedurre la segretaria. Spesso gli adulteri sono colleghi

Il sondaggio condotto da Ashley Madison, riportato su GQitalia.it ,sfata anche alcuni cliché. Per esempio, non è vero che i protagonisti delle avventure in ufficio sono sempre o più spesso il Capo con la segretaria: in realtà la maggioranza dei love affaire (il 39%) coinvolge persone di pari grado. 

Il problema di queste relazioni è che iniziano nel segreto e in poco tempo se ne accorgono tutti. Le donne ne escono screditate e gli uomini accreditati. Ne 40% dei casi vengono scoperti quasi subito e lì sorge il problema. Se c’è chi si vuole vendicare partono le lettere anonime ai capi o alle famiglie. Una psicologa, la dottoressa Marinella Cozzolino, presidente dell’Associazione Italiana di Sessuologia ha, in proposito un parere che deve far riflettere.

Molto frequentemente, come confermano i dati, la scelta di intraprendere una storia di sesso e passione con un/a collega non nasce dal desiderio verso la persona con cui si condivide la stanza o la scrivania, ma dal bisogno di trovare un motivo più elettrizzante per andare in ufficio al mattino. Tuttavia, come molti riferiscono, queste storie si rivelano ben presto situazioni di grande stress emotivo per l’attenzione che si spende a nascondersi e fare in modo che capi e colleghi non si accorgano di nulla”. E lo stress è il nemico numero uno del sesso, alla lunga prevale l’ansia da paura di essere scoperti, sul piacere di tradire, e la storia si chiude, restando più delusi di prima.