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Crollo della vela a Scampia: una tragedia nel cuore del degrado. Scopriamo tutte le novità delle ultime ore per dare sostegno agli sfollati.
Il crollo di una delle famose vele di Scampia, avvenuto il 24 luglio, ha gettato un’ombra ancora più cupa su una delle aree più problematiche di Napoli. Le vele, enormi e imponenti strutture residenziali progettate negli anni 60 come soluzioni a basso costo per l’emergenza abitativa. Esse sono ormai simbolo di un degrado sociale e urbanistico che sembra inarrestabile.
Questi edifici, eretti con l’intento di offrire un tetto a chi non poteva permettersi di acquistare una casa, sono diventati nel tempo teatro di povertà estrema e difficoltà quotidiane per le famiglie che li abitano.
L’episodio tragico del crollo non ha solo portato alla luce la vulnerabilità strutturale di questi edifici, ma ha anche evidenziato la drammatica condizione di chi vi risiede. La tragedia ha provocato la morte di diverse persone e ha lasciato molti feriti. I sopravvissuti sono stati costretti a lasciare le loro abitazioni in fretta e furia. Si sono trovati così a fronteggiare una crisi abitativa improvvisa e dolorosa. Le immagini delle macerie e dei soccorsi hanno riacceso i riflettori sulla condizione di Scampia, un quartiere noto per le sue difficoltà economiche e sociali.
Le vele furono concepite con l’idea di risolvere un’emergenza abitativa, ma la realtà ha mostrato che il progetto era mal concepito e peggio realizzato. Col tempo, le vele sono diventate ghetti di povertà e abbandono, con problemi strutturali e carenze nei servizi essenziali che hanno contribuito a una spirale di degrado.
Un aiuto per le famiglie sfollate: l’incentivo previsto
Per affrontare la crisi derivante dal crollo, è stato previsto un intervento da parte del Comune di Napoli. La bozza del decreto Omnibus, atteso in Consiglio dei Ministri, prevede l’assegnazione di un contributo per l’autonoma sistemazione alle famiglie che possiedono un immobile all’interno del complesso delle Vele e che sono state costrette a sgomberare a causa dell’inagibilità degli edifici. Questo contributo è destinato a supportare le famiglie nell’affrontare le spese per un alloggio temporaneo fino a quando non trovano una sistemazione stabile.
Il contributo massimo mensile varia a seconda della dimensione del nucleo familiare. I nuclei monofamiliari riceveranno fino a 400 euro al mese, mentre per i nuclei da due persone l’importo è di 500 euro. Per le famiglie di tre e quattro persone, i contributi saranno rispettivamente di 700 e 800 euro al mese. I nuclei familiari composti da cinque o più persone possono ricevere fino a 900 euro mensili. Inoltre, è previsto un contributo aggiuntivo di 200 euro per i nuclei con persone over 65 o disabili con invalidità superiore al 67%.
Modalità di erogazione
Il contributo sarà erogato a partire dalla data di esecuzione del provvedimento di sgombero fino a quando le esigenze abitative non saranno soddisfatte, ma non oltre il 31 dicembre 2025. Sono previsti oltre 3 milioni di euro per finanziare questo intervento, suddivisi in 917 mila euro per il 2024 e 2,101 milioni per il 2025.
Questo intervento rappresenta un tentativo di alleviare le conseguenze del crollo e di sostenere le famiglie che hanno perso la loro casa in un momento di estrema difficoltà. Tuttavia, rimane cruciale che le autorità considerino soluzioni a lungo termine per affrontare le problematiche strutturali e sociali di Scampia, per evitare che tragedie simili possano ripetersi in futuro.