10 febbraio, giorno del ricordo. Ministro Sangiuliano chiede rievocazione a Sanremo
Il Festival ricorderà i massacri delle foibe. Stefano Zecchi ci racconta un particolare sul testo di “Vola Colomba”, vincitrice nel 1952
Venerdì 10 febbraio è il giorno del ricordo, commemorazione istituita al fine di conservare e rinnovare “la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale“.
La storia delle foibe
In tutta Italia dunque nella giornata di domani saranno previsti appuntamenti commemorativi per ricordare le vittime e l’esodo degli istriani, fiumani e dalmati dopo l’avanzata dell’esercito di Tito. Una tragedia che ancora oggi, non garantisce contezza precisa dei numeri relativi alle persone che tra il 1943 e il 1947 furono costrette a lasciare le loro proprie abitazioni.
Si parla di circa 250mila esuli e di circa 20mila vittime.
Diverse tra queste hanno perso la vita all’interno di alcune cavità naturali tipiche delle zone carsiche, dove venivano abbandonati i resti dei giustiziati: le cosiddette foibe. Secondo le ricostruzioni, i condannati erano legati l’uno all’altro attraverso un lungo filo di ferro, stretto ai polsi.
I soldati in genere sparavano solo ad alcuni di essi. Una volta colpiti, i corpi senza vita precipitavano nelle cavità, portandosi dietro l’intera fila. Così, molti morivano dopo giorni trascorsi sui cadaveri dei condannati.
Il ricordo anche al Festival di Sanremo
Questo pomeriggio intanto il ministro Sangiuliano ha chiesto fosse previsto e organizzato un ricordo anche in occasione del Festival di Sanremo.
“Domani 10 febbraio è il giorno dedicata al ricordo dell’orrore delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Sono rispettosissimo dell’autonomia dell’arte e del lavoro culturale degli artisti. Ma da cittadino, prima che da ministro, credo sarebbe un gesto importante che il Festival di Sanremo dedicasse un momento, domani sera, proprio al giorno del ricordo”, ha detto Sangiuliano.
Così dunque il ministro della cultura. Vedremo dunque se Amadeus e i protagonisti della settantatreesima edizione del Festival della Canzone Italiana coltiveranno la memoria di questa tragedia.
La vera storia di Vola Colomba
“Il Festival di Sanremo è l’interpretazione della nostra società che si legge anche molto meglio di un libro di sociologia” – ci dice il filosofo e scrittore Stefano Zecchi, che sull’argomento ha anche scritto un romanzo a fumetti. – “Sarebbe giusto menzionare il giorno del ricordo all’interno della manifestazione”.
“Non molti sanno che per esempio nel 1952 Nilla Pizzi vince con “Vola Colomba“, una canzone che racconta di due innamorati che vivono in due Paesi diversi” – continua Zecchi – “Infatti, uno dei due vive a Trieste, non ancora italiana. Un giorno Nilla Pizzi mi raccontò di una piccolissima censura che quella canzone ebbe. Il testo originario recitava “Vola colomba, dì che l’Italia torni, ma torni presto“. Invece diventò: “Fa che il mio amore torni, ma torni presto“.
Una storia che dimostra il fatto che il Festival di Sanremo, da sempre sia stato sempre connotato da una caratteristica politico-sociale. E’ innegabile che la kermesse abbia sempre avuto determinato tipo di attenzione rivolto anche a temi del genere.