3 febbraio 2021: Roma è Capitale da 150 anni, anniversario da celebrare
Roma è Capitale da 150 anni. Un anniversario certamente da celebrare, anche se non sono previste manifestazioni commemorative
3 Febbraio 1871 – 3 febbraio 2021: Roma è Capitale da 150 anni. Un anniversario certamente da celebrare, anche se non sono previste manifestazioni di rilievo a causa della pandemia.
In altre nazioni e in altre città per celebrare una data come questa, si sono organizzati almeno degli eventi virtuali. Niente pubblico presente ma iniziative con artisti, invenzioni scenografiche e spunti innovativi. Attrazioni visive e musicali, che pur non trascinando la folla possono celebrare e ricordare una data storica. Anzi proprio sfruttando il fatto che non vi sono manifestazioni pubbliche, si sarebbe ottenuto un maggior rilievo mediatico.
Il valore di una celebrazione
Non ci soffermiamo al momento su questo aspetto anche se andrebbe notato che la Capitale proprio per il suo sfondo naturale e i luoghi suggestivi conosciuti ed ammirati da milioni di persone si sarebbe prestata ad una celebrazione mediatica anche in assenza di pubblico.
Avremmo fatto ricorso alla fantasia e alla creatività, che in Italia non mancano ma che le istituzioni pubbliche troppo spesso non valorizzano.
Anche se questo evento di rilievo non avverrà (avverranno comunque eventi minori e istituzionali anche se non scenografici) a noi interessa comunque notare che tutto ciò è indice di scarsa valorizzazione della città a livello internazionale.
I poteri e le risorse di Roma Capitale
Tuttavia va osservato che le forze politiche capitoline stanno per l’occasione avviando un dibattito sui poteri di Roma Capitale che vede diverse mozioni e ordini del giorno in uno sfondo di intesa generale per dare più risorse e ruolo a Roma Capitale, e questo è comunque positivo anche se solo come inizio della discussione.
E’ facile intravedere che c’è anche una certa unità, almeno sugli obiettivi, anche se andando avanti, ciascuna forza evidenzierà le proprie impostazioni e strategie. Anche in vista della tornata elettorale prevista in primavera proprio a Roma.
Sulla scadenza elettorale qualcuno ritiene possa esserci un rinvio dovuto alla pandemia
Resta il fatto che il ruolo di Roma andrebbe valorizzato maggiormente per dare concretezza alla sua funzione di Capitale. Il centocinquantesimo anniversario sarebbe l’occasione per tentare un rilancio.
Sì badi bene che un ruolo significativo e propulsivo della Capitale gioverebbe a tutto il Paese, perché il nome Roma è certamente un “brand” amato nel mondo e potrebbe far da vetrina non solo per la Capitale ma per tante città italiane.
Peccato non cogliere questa occasione, perché prevale un’impostazione rutinaria e amministrativa del comune che è di basso profilo.
Ci si sofferma su aspetti e carenze gestionali certamente importanti (verde pubblico, strade, rifiuti solidi) che però non tengono conto che non vi è alcuna prospettiva di sviluppo per il Futuro dei giovani.
Se non c’è sviluppo, non c’è occupazione e la città è destinata a una inesorabile decadenza
A questo punto dobbiamo porci alcuni interrogativi su quale sia la prospettiva della città. Da un lato infatti vi è un’impostazione semplicemente puntata alla buona gestione dei servizi. Ma è una visione purtroppo di corto respiro, anche se probabilmente avrà la massima attenzione in fase di campagna elettorale.
Probabile che le polemiche si svolgeranno maggiormente su questo piano ma noi vogliamo indicare una visione più ampia e chiedere alle forze culturali di Roma di valorizzare l’aspetto internazionale della città come vetrina per tutto il Paese.
Roma, infatti, non è solo la capitale d’Italia ma anche luogo centrale del cattolicesimo. Due funzioni certo significative, ma ad esse si aggiunge poi un ruolo storico di 3000 anni, che da solo ha un significato artistico culturale di livello mondiale.
A livello internazionale proprio il suo passato storico ha un valore attrattivo a sé stante. Ma a questa funzione se ne aggiunge una quarta, costituita dalla presenza nella città di numerosissime Istituzioni Culturali e di ricerca scientifica, che se fossero valorizzate e coordinate, sarebbero già da sole il motore dello sviluppo.
Sarebbe quindi il caso che le forze politiche nel discutere dei poteri della città metropolitana non si fermassero al semplice livello dell’amministrazione, ma si occupassero delle prospettive della citta perché una città che non ha prospettiva economica, è destinata ai vecchi e non apre prospettive ai giovani.
Ecco perché Assocultura, assieme a molte associazioni culturali si sta muovendo in questa direzione e rivolge un appello ai cittadini e alle forze politiche.
Nasce il Forum delle Associazioni Culturali su Facebook proprio per creare un luogo di aggregazione tra tutti i movimenti che condividono le preoccupazioni e queste impostazioni.
Fabrizio Abbate