5 euro per il Pantheon ed è solo l’inizio. La cultura si paga o dev’essere gratis?
Al Pantheon l’ingresso costerà 5 euro ma ecco quali sono i costi dei biglietti nei principali musei e nei siti più visitati al mondo
Il ministero della cultura e il Capitolo della Basilica di Santa Maria ad Martyres-Pantheon hanno firmato l’accordo che prevede l’introduzione d’un biglietto d’ingresso per il Pantheon. Sarà di 5 euro con sconti per i giovani e libero accesso durante le funzioni religiose.
Il Pantheon riceve la visita di circa 9 milioni di persone. È uno dei musei italiani più visitati. La decisione è stata presa dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano in continuità con il predecessore Dario Franceschini, che aveva sancito un accordo già nel 2017.
Paghi chi ne usufruisce, no la cultura deve essere gratuita per tutti
Con questa iniziativa ha detto Sangiuliano “le risorse ricavate, una parte delle quali andrà anche al Comune e una parte destinata ad azioni di sostegno della povertà, saranno utilizzate per la cura e la riqualificazione del Pantheon”. Il patrimonio artistico ha dei costi di manutenzione e necessita di spese di valorizzazione, che si possono coprire con chi ne usufruisce.
Non è d’accordo Vittorio Sgarbi, che del Ministero è Sottosegretario. Per cui la bellezza e la cultura sono beni universali e dovrebbero essere messi a disposizione dei cittadini gratuitamente, come una biblioteca. La tendenza invece è per la prima presa di posizione e infatti si va registrando un aumento dei prezzi del biglietto in quasiu tutti i musei e i siti culturali in Italia.
Qual è il rapporto con gli altri musei?
Il biglietto di 5 euro sarà introdotto non appena si concluderanno i passaggi tecnici per facilitarne l’acquisto da parte dei visitatori. Saranno esentati i cittadini romani, i minori di anni 18 e le categorie protette, come chi accompagna le scolaresche per visite guidate. Chi ha meno di 25 anni pagherà solo 2 euro.
Questa decisione colloca il Pantheon comunque tra i musei o siti culturali italiani ed europei più economici, fermo restando la quantità di opere messe in mostra che, nel caso del Pantheon, non sono moltissime, è una visita che si conclude in meno di un’ora.
Al Pantheon 5 € ma quali sono i costi dei biglietti altrove?
Dal primo marzo di quest’anno il biglietto per visitare gli Uffizi a Firenze costa 25 euro invece dei 20 precedenti. Il rincaro è dovuto principalmente al costo dell’energia. Il provvedimento è abbastanza in linea con i costi di altri musei europei.
Al Metropolitan Museum of art di New York si pagano 30 dollari per entrare. Barcellona è la più cara, con il biglietto da 35 euro per la Casa Batlò di Gaudì. La segue la Churchill’s War Rooms da 31,24 euro a Westminster, una cittadina nel West End di Londra.
In Olanda, ci vogliono 20 euro per il museo di Van Gogh e 22,50 euro per il Rijksmuseum, entrambi ad Amsterdam.
A Stoccolma per visitare il museo Vasa, dove si può vedere una nave del XVII secolo rimasta intatta, devi pagare 15 euro.
A Londra, per tradizione, sia il prestigioso British Museum che la Tate Gallery sono gratuiti.
Il Prado a Madrid costa 15 euro nei feriali, nei festivi è gratis. L’ingresso al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, sempre a Madrid, costa 16,50 euro e il pacchetto per visitarlo due volte in un anno solo 18.
A Parigi il Louvre, primo museo al mondo per numero di visitatori, costa 17 euro. L’ingresso è gratis per chi ha meno di 18 anni e per tutti i residenti nell’Area economica europea fino ai 26 anni. Sempre a Parigi, il Musée d’Orsay costa da un massimo 16 euro, fino a un minimo di 10 per le visite serali del giovedì.
A Berlino il Pergamonmuseum, tra i più importanti musei archeologici al mondo, costa 12 euro. Si sale a 19 per visitare l’intero complesso museale dell’Isola dei musei, cioè la parte settentrionale dell’isola della Sprea dove sorgono ben cinque dei musei statali di Berlino.
Infine, in Grecia, il prezzo per accedere al museo dell’Acropoli ad Atene è di soli 15 euro, in alta stagione.
A Venezia il biglietto di accesso a Palazzo Ducale è salito recentemente e costa 30 euro.
E a Roma quanto si paga?
La visita all’intero Parco archeologico del Colosseo, che comprende l’Anfiteatro Flavio, il Foro Romano e il Colle Palatino costa 18 euro. Sempre a Roma, l’ingresso ai Musei Vaticani costa 17 euro.
La percezione dei beni culturali come nostra storia
Secondo i critici del provvedimento, preso atto del costo relativamente contenuto del biglietto, così facendo si smonta a Roma un altro pezzo del diritto alla città. Approfittando probabilmente della indifferenza con la quale ormai la cittadinanza accetta qualsiasi imposizione che lede i propri diritti. Forse perché la maggioranza dei romani e degli italiani che visitano la Capitale non sono abituati a percepire i monumenti come beni comuni, se non nell’accezione materialista e patrimoniale. Un bene da cui ricavare denaro e non una eredità della storia passata da conoscere e salvaguardare, come un bene di famiglia.
Secondo l’Istat il 70% dei giovani italiani non ha mai visitato nemmeno un museo nel corso della sua vita. Al di là del costo del biglietto, fosse anche gratuito, i giovani non sonno interessati a questo tipo di visite. Quindi più che sconti o ingressi gratuiti bisogna investire sulla comunicazione e sull’istruzione. Un altro peso per la povera scuola! Però se la famiglia non ha l’abitudine di frequentare i siti culturali e la scuola non fa sorgere questo interesse come farà quel 70% di ragazzi a scoprirne il significato?
Spettacolarizzare la cultura per attirare i giovani
Credo molto al concetto di museo interattivo. Un po’ l’adattamento del principio del parco giochi al mondo della scienza e della cultura. Molti musei scientifici hanno adottato questa linea, della possibilità per il ragazzo di esperimentare le leggi della fisica e della chimica nei laboratori ad hoc pensati per loro. Quella della spettacolarizzazione della scienza e anche della storia e dell’archeologia, la tv ce lo ha fatto vedere con trasmissioni e documentari, è ormai una strada tracciata.
Ma come si spettacolarizza la pittura, l’arte, la poesia? Questa è la sfida dei musei d’arte nei prossimi decenni. E badate bene che pittori come Leonardo da Vinci, Caravaggio, Raffaello e il Beato Angelico hanno molto di spettacolare da mostrare, nelle tecniche utilizzate, nello studio dei colori e delle ombre, delle prospettive. La storia delle loro vite è spesso un’avventura. Calarsi in una fantomatica bottega rinascimentale ricostruita appositamente e partecipare alla creazione di un’opera d’arte, sarebbe un’importante lezione per chiunque.