50enne, marito e padre di famiglia, fotografava donne sotto gonna
Il feticista, grazie alla sua quotidiana attività, ha prodotto circa un migliaio di foto, non disdegnando strade e marciapiedi
Credetemi, non so se ridere o piangere. Sono anzi tentato di far mie alcune strofe di Bobby Solo: "Se piangi, se ridi, io piango per te…". Ritengo il pianto di scoramento, una buona soluzione al caso in questione, anche se non l'unica, per ovvi motivi.. Ed ora vi racconto cosa è accaduto. Il protagonista della vicenda è un impiegato 50enne, felicemente (?) sposato con prole, che seguendo un'abituale tragitto oltre al suo percorso mentale da maniaco, si era innamorato del Supermercato 'Panorama' all'Ardeatino, all'interno del quale, ironia della sorte, era solito puntare su un'ampia veduta di belle donne, preferibilmente con gonne corte, intente nelle loro spese, soprattutto quando si chinavano per prelevare i prodotti dagli scaffali.
In quel preciso momento, il brav'uomo, da dietro, con il suo telefonino, dava il via ad una serie imprecisata di scatti, inquadrando tutto quanto vi lascio immaginare. A quanto risulta, il feticista, 'grazie' alla sua quotidiana attività, ha prodotto circa un migliaio di foto, non disdegnando, come sede operativa, le strade di città, ben appostato sui marciapiedi. Ad incastrarlo, è stato un marito giustamente irritato(diciamo così), per aver scoperto il tapino, tutto intento ad insinuare il cellulare sotto il vestito di sua moglie. La donna ha raccontato di essersi ritrovata con un telefono sotto l'abito e per fortuna, il caso ha voluto che non fosse sola.
L'accusa per il 50enne, inviato a giudizio dal sostituto procuratore Maurizio Arcuri, è di violenza privata. Piangere, ridere, quasi fosse una sorta di reazione isterica di fronte a questi fatti assurdi, inaccettabili. E dire, che stiamo parlando di un uomo sposato e non solo, soprattutto padre,. Cose da non credere. La differenza genetica più importante tra le nevrosi e le psicosi: la nevrosi sarebbe l'effetto di un conflitto tra l'Io e il suo Es, mentre la psicosi rappresenterebbe l'analogo esito di un perturbamento simile, nei rapporti tra Io e mondo esterno" (Sigmund Freud).