5G, la nuova iperconnessione sperimentale pericolosa per la salute
Evidenze scientifiche dimostrano relazioni tra tumori e 3G, mentre avanza la tecnologia 5G
Lo sviluppo della tecnologia 5G è attualmente in corso, e molti test si stanno conducendo in tutto il mondo. L’attivazione della rete probabilmente avverrà con il nuovo anno, ma all’inizio conviverà con le reti 3G e 4G. La fase sperimentale iniziata nel 2017 tra Milano e Prato-L’Aquila, e Bari-Matera terminerà nel 2022.
Si tratta di una tecnologia che permetterà connessioni ultraveloci, oggetti iper collegati (come per i servizi relativi alla domotica), copertura internet davvero ovunque. In Italia siamo in fase sperimentale, ma sono già in commercio dispositivi che possono accogliere la potenza di questa novità. Si chiama “Internet delle cose” ed è un tappeto di connesisone che sfrutterà l’attivazione di 20mila satelliti in più nello spazio e 200 miliardi di oggetti trasmittenti. Tutti gli oggetti che ci circondano diventeranno progressivamente dotati di microchip che li renderà comandabili ai nostri telefoni, dall’asciuga capelli alle serrande delle finestre. Dunque il collegamento costante tra uomo e oggeto e tra oggetti sarà potenziato e velocizzato. Una rivoluzione entusiasmante che comporterà più sicurezza per la casa, maggiore controllo dei dispositi domestici, insomma il sogno della connessione globale si avvicina ad avverarsi.
I rischi per la salute
Sono però tante anche le voci scientifiche competenti ed illustri allarmate per i pericoli che il 5G sembra portare per la salute degli esseri umani e di molti esseri viventi. Da studi clinici è emerso che il wireless ha effetti nocivi sulla salute di animali e piante, e orami il nesso tra la frequenza dei tumori e queste onde irradiate nel nostro spazio, sono comprovate.
Per questo un appello che ha riunito medici, scienziati e organizzazioni ambientaliste, ha chiesto all’ONU e all’OMS di bloccare questa tecnologia.
L’elettrosmog è al centro di dibattiti dell’opinione pubblica e di ricerche di laboratorio, Fiorella Belpoggi ricercatrice dell’Istituto Ramazzini citata da “Il Fatto Quotidiano” è alla guida del più importante e accreditato studio mondiale sugli effetti dannosi e a lungo andare mortali, delle antenne da telefonia mobile 3G. I risultati di queste indagini sono al vaglio dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. Le speranze sono riposte nell’OMS, l’unico ente mondiale che forse avrebbe la possibilità di interrompere i lavori per il 5G, aumentati in fretta e furia negli ultimi mesi per evitare di incorrere in un’interruzione del discutibile progetto.