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7 ottobre, avviso ai dimostranti: non esiste il diritto all’antisemitismo

Altro che repressione, è giusto vietare le piazze che non criticano Israele, bensì inneggiano ai terroristi di Hamas con vergognose liste di proscrizione: e non c’entra niente la libertà d’espressione

Cartelli antisemiti nella manifestazione “pro-Pal” di Milano del 28 settembre 2024, manifestazioni 7 ottobre

Cartelli antisemiti nella manifestazione “pro-Pal” di Milano del 28 settembre 2024 (immagine dalla pagina Facebook di Fanpage.it)

Il prossimo 7 ottobre segnerà il primo anniversario del massacro compiuto da Hamas contro civili innocenti e del conseguente attacco di Israele nella Striscia di Gaza. In vista della “ricorrenza”, si stanno moltiplicando le iniziative legate, soprattutto in senso contrario, alla guerra in Medio Oriente. Che troppo spesso, però, travalicano i confini della decenza e, talvolta, anche quelli della legalità.

Cartelli antisemiti nella manifestazione “pro-Pal” di Milano del 28 settembre 2024, 7 ottobre
Cartelli antisemiti nella manifestazione “pro-Pal” di Milano del 28 settembre 2024 (immagine dalla pagina Facebook di Fanpage.it)

Verso il 7 ottobre

Il non minus ultra è stata, scrive La Repubblica, l’esposizione, durante il corteo meneghino dello scorso 28 settembre, di deliranti cartelli contro presunti “agenti sionisti”. Dal Ministro della Difesa Guido Crosetto al Presidente di Stellantis John Elkann, dall’editore Francesco Giubilei all’ex numero uno della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici. Nonché la senatrice a vita Liliana Segre, la cui presenza nelle liste di proscrizione dei cosiddetti pro-Pal dovrebbe far riflettere quei partiti che tradizionalmente li “coccolano”.

Liliana Segre
Liliana Segre (© Quirinale.it / Wikimedia Commons)

Questi ultimi, en passant, sono gli stessi che frignavano contro il ddl Sicurezza varato dall’esecutivo del Premier Giorgia Meloni, giudicandolo repressivo di ogni «protesta pacifica». Espressione tuttavia non applicabile alle manifestazioni di facinorosi filo-terroristi dove qualche “cattivo maestro”, come riporta Il Giornale, invita a marchiare le case dei «sionisti». E a tornare in piazza il sabato successivo, in una sorta di vergognosa celebrazione del 7 ottobre, malgrado il divieto della Questura capitolina.

Giorgia Meloni irritata
Giorgia Meloni (© Governo.it)

Non esiste il diritto all’antisemitismo

«È preoccupante che nelle città più importanti d’Italia si possa liberamente inneggiare al terrore e ai massacri». Questo, come rileva l’ANSA, il monito di Noemi Di Segni, vertice dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. E l’omologo della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi, aggiunge l’Adnkronos, ha rincarato la dose, avvertendo che «siamo a un passo dalla caccia all’ebreo».

Noemi Di Segni, 7 ottobre
Noemi Di Segni (immagine dalla pagina Facebook dell’UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane)

Inevitabile allora che scattassero, come riferisce Il Riformista, le sacrosante denunce per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. A cui alcuni hanno pensato male di reagire tirando in ballo la libertà di espressione, che però in questo caso non c’entra niente. Essa infatti, come RomaIT ha già spiegato, non può essere assoluta, perché altrimenti bisognerebbe tollerare anche insulti e minacce.

Israele-Hamas. Protesta pro-Palestina davanti alla Casa Bianca
Protesta pro-Palestina davanti alla Casa Bianca (© Ted Eytan / Wikimedia Commons)

Giova quindi lanciare un “avviso ai dimostranti” che non si limitano alla critica (legittima), bensì vomitano odio contro Tel Aviv col pretesto della solidarietà al popolo palestinese. Il diritto all’antisemitismo, semplicemente, non esiste.