8 aprile, seduta improduttiva del Consiglio Comunale di Roma
Risultato finale: 3 votazioni in 1 ora e 45 minuti di seduta, perlopiù in sospensione
Delibera 78/2013 (a firma dei Consiglieri Aggiunti Godoy Sanchez, Salvador, Kuzyk e Okeadu e del Consigliere Panecaldo, Regolamento per l’elezione dei Consiglieri Aggiunti nell’Assemblea Capitolina e nei Consigli dei Municipi); mozione 98/2014 (a firma dei Consiglieri Baglio, Battaglia I, Cantiani, Caprari, Cozzali Poli, D’Ausilio, Ghera, Giansanti, Magi, Peciola, Pomarici, Proietti Cesa retti , Quarzo e Raggi, Impegno per il Sindaco e la Giunta Capitolina a porre in essere le iniziative necessarie per la realizzazione di una politica dei servizi all’infanzia intesa a garantire ai cittadini, agli utenti, ai lavoratori, alle famiglie e ai bambini il rispetto del diritto e della legalità); mozione 74/2014 (a firma del Consigliere Tredicine, Impegno per il Sindaco e la Giunta Capitolina a prevedere l’assunzione dei vincitori del concorso per il conferimento di n. 57 posti nel-profilo professionale di Dietista nella redazione del prossimo Piano Assunzionale): questo il bilancio finale delle votazioni in occasione della seduta del Consiglio Comunale di ieri, martedì 8 aprile 2014, a fronte delle ben 23 mozioni all’ordine dei lavori, come deciso dalla capigruppo di lunedì 7 aprile.
Un bilancio decisamente sotto le aspettative, come spiega il gruppo consiliare capitolino del MoVimento 5 Stelle. “All’ingresso in Aula la visione è disarmante – raccontano i 4 consiglieri a 5 Stelle – un pugno di cittadini distratti e consiglieri da contare sulle dita di due mani. Alle 17 in punto il terzo appello va a monte, non si riesce ancora a raggiungere il numero legale. La sala intanto è gremita, c’è tensione nell’aria per le proteste che poco prima hanno sommerso il sindaco Ignazio Marino sulle scale esterne del Campidoglio. Alle 17.35 finalmente la seduta inizia. I cittadini cantano l’inno nazionale fieramente, una scena piuttosto inconsueta che si giustifica subito dopo con fischi e urla diretti al consiglio nullafacente”.
Dopo quasi un’ora, “alle 18.30, dopo aver votato soltanto due provvedimenti (l’ormai datata delibera 78/2013 sui consiglieri aggiunti e la mozione 98/2014), il numero legale improvvisamente “sparisce”, Mirko Coratti (presidente dell’Assemblea capitolina, ndr) sospende la seduta per qualche minuto. Alle 19.00 qualche minuto si è tramutato in mezz’ora, riprendono i lavori – se così possiamo definirli – ma non appena bocciata la mozione 74/2014 viene richiesta e concessa una “riunione lampo” dei capigruppo per decidere come procedere. Indovinate un po’ l’esito… Alle 19.15 la seduta è chiusa e rinviata a giovedì 10”.
Risultato finale: “3 provvedimenti votati in 1 ora e 45 minuti di seduta (perlopiù in sospensione). Un gettone di presenza particolarmente indigesto quello che paghiamo quest’oggi” – concludono i consiglieri del MoVimento 5 Stelle.