A Napoli le chiese diventano alberghi di lusso. Il racconto dell’inviato di Report
Danilo Procacciani inviato di Report a Napoli: “Alcune chiese vengono usate per concerti e feste a pagamento e per tema anche la masturbazione”
Un enorme patrimonio immobiliare, frutto di una serie di donazioni e lasciti. Sono più di 203 le chiese situate solo nel centro storico di Napoli. Alcuni edifici sono adibiti al culto, ma la restante parte, per la verità la più cospicua, è costituita da costruzioni pericolanti, in stato di abbandono o ristrutturazione perenne. Ma non solo.
A Napoli le chiese diventano hotel di lusso
Sì perché a quanto pare, una di queste strutture è diventata finanche un hotel di lusso. Una situazione di quelle che sembrano tratte da racconti fantasiosi, ma che tuttavia corrisponde alla realtà. Se ne è parlato in un servizio di Danilo Procaccianti, andato in onda lunedì 7 novembre, all’interno della trasmissione di Rai 3, Report, condotta da Sigfrido Ranucci.
Abbiamo intervistato Danilo Procaccianti, proprio per un ulteriore ragguaglio sulla vicenda raccontata.
“Tutto parte da una segnalazione che riguarda la Cittadella Apostolica di Pozzuoli” ci dice Procaccianti. “Una struttura a cui è legata una storia particolare. Quella di un sacerdote che durante la guerra aveva nascosto e protetto alcuni nobili napoletani dall’assalto tedesco. Questi ultimi, all’indomani della fine del conflitto, intendevano sdebitarsi per l’aiuto ricevuto.
Il sacerdote però, non desiderando nulla in cambio, aveva manifestato la volontà che fosse costruita una casa di riposo per preti anziani in difficoltà economica. Viene dunque costruita a Pozzuoli una struttura enorme, organizzata in migliaia di metri quadri. Due palazzine, una chiesa, un campanile, una mensa. Una vera e propria cittadella, appunto. Una cittadella gestita da questo sacerdote per qualche anno. Alla sua morte, in virtù di un testamento dello stesso sacerdote, la struttura viene affidata alla Curia. A patto però, si leggeva nel testamento, che essa venisse utilizzata con le medesime funzioni”.
E poi che è successo?
“Già nei primi anni duemila la Curia ha affidato la struttura all’ingegner Boldoni, cognato dell’ex presidente del Napoli, Corrado Ferlaino. L’intento era quello di effettuare delle ristrutturazioni. Un accordo tra le due parti che però non arriva, con Boldoni che viene allontanato con un milione di euro di risarcimento. Soldi della Curia, naturalmente. Nel 2007 poi, la struttura viene affidata a Claudio Ferrara, imprenditore, che non si capisce bene in quale modalità, ma è riuscito a ottenere l’usufrutto della chiesa per diciotto anni a 676.000 euro”.
Di qui, diventa un hotel di lusso…
“Sì. L’Hotel Serapide, struttura presso la quale effettua i ritiri sportivi anche la squadra di calcio del Napoli. Un posto dunque nato per opere assistenzialistiche, che diventa un albergo di lusso, travolgendo le volontà del povero sacerdote”.
Nessuno ha mai detto nulla?
“A parte un articolo de L’Espresso nei primi anni duemila, non ci sono state segnalazioni o denunce. Dalla Curia lamentano una situazione fatiscente della struttura, che avrebbe comportato costi altissimi di gestione, impossibili da salvaguardare. Sempre dalla Curia però, sono convinti che al termine dell’usufrutto la struttura ritorni in loro possesso. Certo, non credo siano immobiliaristi. Forse avrebbero potuto sistemarla in maniera grossolana e metterla a disposizione della collettività.
Ciò che uno forse si aspetta dalla Chiesa. Anche perché obiettivamente, le persone anziane, sole, prima di morire se devono lasciare qualcosa e non hanno a chi lasciarla, molto verosimilmente, in molti casi, lasciano tutto alla Chiesa. Se vengono lasciati appartamenti, palazzi, sperando in opere caritatevoli e al contrario vengono utilizzati per affari, non è piacevole”.
Talvolta poi appaiono anche balconi dalle navate…
“E’ un’altra parte dell’inchiesta, relativa alle chiese. Ne ho trovate un paio, ma chissà quante ce ne sono. Mi hanno segnalato anche terrazzi sulle facciate, di tutto e di più. Qualcuno mi aveva detto che nel centro storico di Napoli fossero presenti più chiese del centro storico di Roma e proprio per questo motivo nel 2010 era stato deciso di affidarle in comodato d’uso gratuito. Pensavamo che fossero state destinate ad associazioni di vario tipo.
E invece è saltato fuori che sono teatro di concerti, feste a pagamento. Sono state teatro anche di conferenze aventi come oggetto il tema della masturbazione. Ricordo che le chiese sono esenti da Imu. Per cui io in pratica prendo una chiesa, organizzo concerti, faccio pagare biglietti. Chi è più felice di me? Poi la storia del balcone sinceramente, le supera tutte”.
Dal Comune di Napoli che dicono?
“Ci dicono essere un abuso segnalato dal 1989, c’è un’ordinanza di demolizione. Ci sono innumerevoli immobili da abbattere, ma i fondi non ci sono. C’è un elenco di priorità e ce ne sono molte, molte altre prima di questa”.