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“A Roma c’è un patto tra gruppi criminali per fare affari”

Lo ha detto il pg Antonio Marini, che ha aggiunto: “Smentita tesi per la quale nella Capitale non vi sono mafie”

"Non sono visibili grandi contrasti tra i gruppi criminali presenti a Roma, compresi quelli dediti al narcotraffico". E' la convinzione del pg di Roma, Antonio Marini, che nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario ha voluto tracciare un quadro sul comportamento della criminalità a Roma. "Dalle indagini – prosegue Marini –  emerge che c'è un patto esplicito per evitare che questi contrasti degenerino in atti criminali eclatanti che rischierebbero di attirare l'attenzione degli inquirenti e dei media. L'orientamento è 'meglio trovare un compromesso e continuare a fare affari' ".

Secondo il procuratore generale i gruppi criminali da tempo "hanno scelto Roma e il Lazio per poter mettere in piedi i loro affari, sfruttando cosìla vastità del territorio, la presenza di tantissimi esercizi commerciali, attivitàimprenditoriali, societa' finanziarie e di intermediazione e immobili. Ed evitano di farsi la guerra per non dare nell'occhio".

Poi Marini ha lanciato un severo monito: "Solo a luglio l'indagine su Ostia ha smentito la convinzione diffusa che nel territorio romano non vi potessero essere organizzazioni mafiose. La presenza delle tradizionali organizzazioni mafiose e' evidenziata anche dall'arresto, sul territorio laziale, di alcuni importanti latitanti, circostanza che presuppone la necessaria presenza di un 'dispositivo criminale' idoneo ad assicurare, per un tempo più o meno lungo, la clandestinità dei boss".

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