A Roma si vive bene o male? La pagella dei romani ai servizi nella Capitale
Dall’indagine su 5.000 romani tra dicembre 2022 e ottobre 2023, risulta che la qualità della vita a Roma è più che sufficiente
Un’ indagine dell’agenzia ACoS mostra voti di sufficienza ma la qualità della vita si fonda su tanto altro e la città risulta “invivibile” non per certi storici servizi e per le sue antiche bellezze ma per i prezzi alti, la sporcizia diffusa, il traffico opprimente, l’inquinamento che cresce, le relazioni umane deteriorate, per lo stress che da queste inefficienze deriva.
L’ACoS, Agenzia per il Controllo e la Qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale offre un sistema permanente di monitoraggio della qualità erogata e percepita dei servizi pubblici locali. Nella relazione di quest’anno, dopo aver intervistato 5000 romani tra il dicembre 2022 e l’ottobre 2023, risulta che la qualità della vita a Roma è più che sufficiente. Anche se permangono alcune criticità. Pubblicando questo resoconto annuale si è tradotto in voti, come a scuola, il giudizio dei romani sui vari aspetti della vita in città. Ritengo questo giudizio incompleto rispetto alle esigenze attuali del cittadino. Vediamo perché.
Dal 2020 a Roma è stabile un giudizio medio positivo per certi servizi
Dal 2020 si sta stabilizzando un giudizio positivo, mentre prima il voto complessivo era insufficiente, adesso si viaggia attorno al 6 – 6,5. Il voto medio è una risultante di tutti gli altri voti, dove troviamo delle eccellenze e delle carenze anche notevoli. In altre parole quello che piace agli abitanti di Roma sono i servizi culturali: musei, Auditorium, biblioteche, il Pala Expo, il Bioparco. E accanto a queste strutture “sempreverdi”, cioè dei capisaldi della vita capitolina ma legati a una costanza dell’impegno non solo amministrativo, ci sono servizi storicamente eccellenti, come l’acqua potabile (voto 7,2), le farmacie comunali (voto 7) e i parchi e le ville (6,8).
Tutte cose che da sempre hanno funzionato nel sistema romano. Le insufficienze invece arrivano dal servizio di pulizia strade e dalla raccolta rifiuti che registrano entrambe un sonoro 4,6 e dallo stato dei marciapiedi. È la nota dolente da tanti anni e probabilmente lo sarà ancora a lungo finché non si arriverà a una soluzione drastica anche se, secondo il parere di alcuni, inadeguata nel lungo periodo, quella dell’inceneritore o termovalorizzatore che dir si voglia.
Ciclicamente la raccolta dei rifiuti torna alla ribalta come il problema irrisolto
Gestire la raccolta rifiuti di una metropoli come Roma è una questione davvero enorme e con mille difficoltà che possono sorgere in qualsiasi momento. Per esempio la mancanza di camion per la raccolta perché molti mezzi risultano danneggiati, usurati e la loro riparazione non è fattibile in poco tempo. Ultimamente sembrerebbe che la metà dei mezzi destinati alla raccolta di Roma Est sia fermo per manutenzione. Le riparazioni spesso non sono possibili nelle officine AMA e le ditte appaltatrici (15) sono soggette a procedure macchinose che allungano i tempi di riconsegna.
Inoltre l’età dei compattatori, cioè la parte del camion che solleva il cassonetto e comprime i rifiuti, è piuttosto alta: in media è di 13 anni, cosa che influisce sulla frequenza dei guasti. Per ovviare temporaneamente alla mancanza di mezzi, AMA aveva pubblicato una manifestazione d’interesse per noleggiarne 40, anche se la flotta totale è di 2.600, di cui la metà è in manutenzione.
Poi resta il problema di un personale insufficiente, anche se si procede a continue integrazioni, resta sottostimato. Il personale per i turni straordinari, la cui adesione è su base volontaria, non è sufficiente perché la retribuzione non viene giudicata adeguata. Roma produce 5000 tonnellate di spazzatura al giorno, una mole davvero di difficile gestione, per di più se si scontra con i problemi atavici di smaltimento che conosciamo. Il problema non finisce qui.
L’aumento della spazzatura per le strade comporta danno d’immagine, danno per le attività commerciali, danno per i cittadini che vi passano davanti perché hanno i monti di immondizia davanti casa o davanti alla scuola dei figli. Incremento di fauna selvatica attirata dalla sporcizia: cinghiali, gabbiani, piccioni, volpi, ratti, serpenti e ora anche le vespe orientali. Tutto questo non ti fa sentire bene nel vivere in una grande città. Alla lunga vien voglia di cambiare.
Male per sporcizia, bus, traffico, parcheggi e lo stato dei cimiteri
Ha ricevuto un voto di sufficienza il servizio Taxi. La cosa mi ha sorpreso e deve aver sorpreso anche gli stessi ricercatori che hanno considerato che tutto sommato non è un servizio molto utilizzato dalla popolazione. Non lo so se lo si usa poco, piuttosto di taxi ce ne sono pochi. A me suona strano perché se c’è una cosa per cui arrivare a Roma è problematico è proprio il servizio taxi. Le file di clienti davanti all’uscita di Termini suonano come campanello d’allarme. Se piove poi, il taxi a Roma è una chimera.
Ovunque nel mondo i taxi sono in numero maggiore che a Roma e il servizio meno caro. Spesso ci sono forme alternative al taxi, come Uber (taxi privati, per altro meno costosi) o il servizio su moto e furgoncini popolari. A Roma si può contare solo sulla presenza del Car2Go o di Enjoy che però è un servizio riservato solo agli iscritti e non funziona per uno straniero che sia in città per un tempo limitato.
Altri servizi che hanno ricevuto una insufficienza sono quelli cimiteriali (5,4), le soste a pagamento (5,2), autobus e tram (5,6) e la metropolitana (5,9). Tutto molto condivisibile e riscontrabile anche di persona in base all’esperienza di vita nella capitale. La mia obiezione è che questo tipo di rapporto non può avere la certezza di definire la qualità della vita a Roma ma solo la misura in cui i romani giudicano alcuni servizi, quelli citati. La qualità della vita è data anche da altro. In che cosa si vive male, anche rispetto ad altre città e rispetto al suo stesso passato? Per esempio nella mobilità.
Non si può mantenere insieme una Città d’arte e una Capitale moderna
Roma ha quasi 3.000 anni di storia, è un museo a cielo aperto, ha tesori architettonici invidiabili, è cresciuta oltre ogni aspettativa, ma questo è il maggior ostacolo al perseguimento della sua modernità. A Roma è complicato allargare strade, scavare tunnel, costruire vie elevate. Tutto si scontra con gli impedimenti giusti delle Sovrintendenze alle Belle Arti, con la necessità di preservare i tesori del passato. Delle due l’una, o si vuole rendere vivibile questa città per 4 e più milioni di abitanti, con servizi moderni per gli spostamenti in città o si vuole preservare il suo valore storico. Insieme le due cose non possono convivere.
Altrove hanno risolto il problema spostando i servizi di una Capitale in un’altra città o costruendone una del tutto funzionale a questa esigenza. Roma, come Firenze e Venezia, è una città vocata al turismo d’arte, non a svolgere funzioni burocratiche, con Ministeri, Ambasciate e tutto l’indotto di funzioni amministrative che richiede una Capitale. Se spostassimo tutto questo mondo libereremmo Roma di almeno 700.000 persone e del relativo traffico. Mi rendo conto che oggi è una proposta per molti inaccettabile, ma è la verità. Non c’è una soluzione intermedia senza recare danno all’uno o all’altro aspetto di Roma. Non se ne farà di nulla e il risultato sarà una città sempre più invivibile.
Difficile la gestione del tempo libero e quella delle bollette mensili
L’altra questione che non viene presa in considerazione dalla indagine ACoS è la qualità delle relazioni umane. Nella ricerca si nota che la relazione con amici e i familiari ha un voto alto, 7,51. Mentre il rapporto con le istituzioni prende un brutto voto: rapporto con istituzione comunale 5,6 e con l’amministrazione municipale prende 5,23. Bocciate.
Il problema, però, secondo me, non è analizzato in tutte le sue componenti. Uno può avere buone relazioni con gli amici e parenti ma quando li vede? Quando li può incontrare, se riesci a rientrare a casa dopo una giornata di lavoro e non avere il tempo di cambiarti per uscire di nuovo e immergersi ancora nel traffico, per andare ad un appuntamento? Le occasioni di tempo libero si sono ridotte notevolmente e i costi aumentati. Non solo quello della spesa quotidiana ma anche quello della benzina che fa scattare in alto tutti gli altri.
Aumentano i costi al ristorante, nelle palestre, nelle piscine, aumentano i costi dei parcheggi, dei garages, delle multe! Non passa giorno che un romano non riceva la fattura di un servizio da pagare: cartelle delle imposte attuali e delle imposte passate se sei una partita Iva, telefono, luce, acqua, gas, condominio, assicurazione auto, assicurazione vita, assicurazione casa, spese scolastiche, spese mediche, spese bancarie, spese di riparazione dello stabile, multe arretrate non pagate! Sempre pagare, pagare, pagare. Non senti di vivere in una città che ti accoglie ma che ti respinge.
L’arroganza dei truffatori e dei borseggiatori sfrutta le debolezze del codice
C’è anche un altro aspetto che la indagine non ha considerato e che invece cresce e rende sempre più difficile la vita a Roma. La litigiosità. Dovuta spesso ad ignoranza, arroganza, mancanza di rispetto per anziani, donne e bambini. Motociclisti e automobilisti che sfrecciano a velocità inammissibili in centro. Sono accaduti incidenti gravi per investimenti di pedoni, che tutti ricordano. Sempre più spesso accade che l’investitore si dia alla fuga. Che non presti soccorso. Questo fa parte dell’aspetto disumanizzante delle metropoli.
La mancanza di rispetto è nel non cedere il proprio posto a sedere ad anziani e signore, nel non raccogliere le cacche del cane, nel posteggiare in doppia e terza fila, nel fregarsene dei passaggi pedonali e per disabili, nel parcheggiare sui marciapiedi, nell’invadere le piste ciclabili, nello sporcare strade e parchi con rifiuti che si potrebbero tranquillamente portare a casa o lasciare nei cassonetti, nel non rispettare le file agli sportelli. La città è sempre più fonte di pericolo per l’anziano che ritira la pensione in banca o alla posta, per chi vive da solo in casa e viene fatto oggetto di truffe da parte di bande organizzate.
Le baby gang che assaltano viaggiatori alle stazioni della metropolitana e i borseggiatori sul tram sono ormai una costante della quotidianità. Voi direte che ci sono sempre stati i borseggiatori e i truffatori. Verissimo. Ma la loro presenza s’è intensificata, la loro arroganza è aumentata, la sfacciataggine con cui agiscono, utilizzando le pieghe delle debolezze del codice, mandando avanti donne incinte e minorenni, è disarmante. Contro questo fenomeno il cittadino non può fare nulla, è indifeso e spesso lo è anche la Polizia. Puoi essere felice di vivere a Roma ma se torni a casa dopo aver subito il furto della misera pensione, ti passa la voglia di rimanerci.