A Roma un fioraio su tre è abusivo
Aumentano i fiorai abusivi a Roma: i dati di Confcommercio. Cerra: “Servono più controlli”
In aumento nella Capitale i fiorai abusivi. Un mercato “sempre più fuori dalle regole” che danneggia pesantemente le imprese sane del settore, tanto che negli ultimi due anni (2013 e 2014) il fenomeno ha inciso sul fatturato per quasi l’86% di chi le regole le rispetta.
A dirlo è un’indagine condotta dalla Confcommercio di Roma, che tramite la Format Research ha chiesto alle aziende romane del commercio all’ingrosso e al dettaglio di fiori e piante qual è l’impatto dell’abusivismo sul fatturato della propria impresa. Il 50% dei fiorai regolari ha risposto che il fenomeno incide molto (63,5% imprese all’ingrosso e 47,7% al dettaglio), mentre per il 35,7% gli abusivi pesano abbastanza sul fatturato. Ma non solo, perché per l’83,4% le principali cause del fenomeno sono da attribuirsi al’assenza di controlli e per il 64,9% alla mancanza del rispetto delle regole, mentre per il 57% il problema resta la crisi economica. Quelli sul mercato dei fiori “sono dati di una tale gravità che per certi versi sono incommentabili, ma la situazione va affrontata in modo operativo con molta concretezza”, ha detto il presidente di Confcommercio Roma, Rosario Cerra, presentando la ricerca. “Bisogna riorganizzare il sistema del controllo”, ha aggiunto.
C’è infatti una necessità assoluta di controlli e una maggiore azione di repressione nei confronti degli abusivi che, solo nel settore dei fiori, a Roma sono 1 su 3 e “rischiano di inglobare tutto il mercato. Quello che chiediamo all’amministrazione è un controllo che non sia estemporaneo, ma periodico e costante, perché è l’unico modo per continuare a fare sopravvivere le aziende regolari”.
L’appello all’amministrazione parte sempre dalla Confcommercio. Secondo Cerra quello dell’abusivismo a Roma è “un tema non più procrastinabile” perché rappresenta “il cancro del sistema romano e della sua economia. Ogni volta che parliamo di abusivismo, parliamo di un sistema che drena le risorse alle imprese sane, ai loro dipendenti e alle famiglie”. Ma non solo, perché secondo il presidente “l’abusivismo ci sta danneggiando anche su lato del turismo, perché a Roma non si ritorna. La città ha uno dei tassi più bassi di ritorno del turismo in Europa, perché l’immagine della città non è rassicurante”.
In questo quadro, “il sistema dei fiori è un altro tassello della cloaca dell’abusivismo a Roma. Il problema principale è quello del controllo che è evidente che a Roma non funziona. Cosa possiamo fare? Va affrontato in modo radicale – dice Cerra – Bisogna riorganizzare il sistema del controllo. Non so se mancano le risorse, ma sicuramente mancano l’organizzazione e la capacità di mettere a sistema i vigili, valorizzando quello che abbiamo per avere una città come tutte le altre. E questo è un compito che spetta all’amministrazione”.
Cerra nota infine che “le imprese sono già sensibilizzate sul tema dell’abusivismo, anzi, hanno i nervi scoperti, e anche i cittadini sono sempre più nervosi rispetto a questo”.