A.S. Roma: nonostante la semifinale di Champions, 220 mln di debiti
Non sono bastate le cessioni e l’impresa dell’anno scorso nella competizione europea
Nonostante la stagione da favola dell'anno scorso, che ha visto la cavalcata trionfale dell’As Roma fino a un passo dalla finale di Champions League, la situazione economica non è cambiata.
I conti, a Trigoria, sono rimasti in profondo rosso. Come riporta il Sole 24 ore, la perdita netta consolidata è di 25,5 milioni di euro, diminuita rispetto ai 42,3 milioni della stagione precedente, ma nel primo bilancio dopo l’addio al calcio di Francesco Totti alcune criticità strutturali si sono ulteriormente accentuate.
A livello consolidato, i debiti finanziari netti hanno continuato a salire, da 192,5 a 218,8 milioni, arrivando quasi a pareggiare il fatturato (nonostante questo sia aumentato di 75 milioni), ed hanno toccato il record negativo nella storia giallorossa, a quota 250,87 milioni (escluse le plusvalenze, che vengono conteggiate a parte).
Altro fattore di debolezza nel progetto di bilancio al 30 giugno 2018, approvato dal consiglio di amministrazione, è il patrimonio netto consolidato, rimasto negativo e peggiorato, da -88,9 milioni del giugno 2017 a -105,4 milioni a giugno scorso. Questo significa che il gruppo As Roma ha perso tutto il capitale, essendo sottozero di 105 milioni. Pertanto la società avrebbe bisogno di una nuova ricapitalizzazione per poter stare tranquilla.
Con la perdita dell’ultima stagione, le perdite accumulate dal gruppo As Roma negli ultimi tre bilanci salgono a 82,1 milioni.
I ricavi da diritti televisivi sono aumentati di 23 milioni rispetto alla stagione scorsa. I “ricavi da gare” sono aumentati da 35,25 a 77,22 milioni. In cassa sono stati contabilizzati anche i sei milioni versati da Qatar Airways come “bonus” anticipato per la firma del contratto di sponsorizzazione, che da questa stagione salirà a 11 milioni all’anno.
La Roma ha anticipato nel bilancio chiuso a giugno anche la plusvalenza di 31,9 milioni realizzata con la cessione di Nainggolan all’Inter. In totale nell’esercizio le plusvalenze nette da calciomercato sono arrivate a 54 milioni. Negli ultimi tre anni il club ha contabilizzato 225 milioni di plusvalenze nette.
Lievitato anche il costo del personale, aumentato da 145 a 158,8 milioni. Per questa stagione il club ha ottenuto la licenza Uefa il 7 maggio dalla commissione di primo grado della Figc. In luglio – si legge nel bilancio – è stato «completato l’iter» per il rilascio della licenza nazionale e iscrizione al campionato di Serie A. Tuttavia nei conti c’è uno squilibrio patrimoniale e finanziario.
I debiti finanziari netti derivano in larga parte dal finanziamento con l’operazione Goldman Sachs-UniCredit del 12 febbraio 2015. Il patrimonio netto consolidato è negativo malgrado in giugno si sia conclusa la ricapitalizzazione per 100 milioni.