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Abilitazioni, bene Manfredi, ma quelli di novembre? Un buco legislativo

Abilitazioni: auspichiamo in una sanatoria, non dimentichi dei buchi lasciati in passato da leggi come quella sulle pensioni

Abilitazioni

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Dopo i medici, Il ministro Gaetano Manfredi vuole estendere alle altre professioni sanitarie quanto già previsto dal “Cura Italia” per Medicina.

Abbreviare la strada che intercorre tra la discussione della tesi e l’esercizio della professione è l’obiettivo esplicito del disegno di legge sulle lauree abilitanti. Il disegno di legge è stato approvato dal Consiglio dei ministri sabato scorso su iniziativa del ministro Manfredi e passa ora al vaglio delle Camere.

Parola dello stesso responsabile dell’Università: «Semplificare le modalità di accesso all’esercizio delle professioni regolamentate, significa agevolare una più diretta, immediata ed efficace collocazione dei giovani nel mercato del lavoro».

Nuove abilitazioni, il testo del Cdm in sintesi

Il testo in 5 articoli varato dal Cdm dice in sintesi:

Niente più esame di stato per svolgere la professione di farmacista, veterinario, psicologo e odontoiatra. Il disegno di legge presentato a Palazzo Chigi dal ministro dell’Università Gaetano Manfredi e approvato dal governo prevede che le rispettive lauree saranno abilitanti. La modifica sull’iter vedrà una riorganizzazione interna del piano di studi nel quale sarà compreso il cosiddetto tirocinio professionalizzante per una durata di circa 750 ore.
Finalmente un passo verso la sburocratizzazione per velocizzare l’entrata nel mondo del lavoro di moltissimi giovani.

Ma pur riconoscendo il grande sforzo che il Ministro Manfredi ha compiuto e la promessa mantenuta di un cambiamento di rotta, resta oggi irrisolta la questione dei neolaureati che ancora non hanno fatto l’esame di stato.

Essi, come nel caso di tutti quelli che dovranno sostenerlo nel mese di novembre, non conoscono ad oggi né le modalità né gli argomenti sul quale si strutturerà lo stesso.

I comitati di studenti che hanno accompagnato e seguito in questi mesi il lungo cammino di questo decreto, auspicano che nel più breve tempo possibile vengano fornite chiare indicazioni in merito, visto che le modalità seguite online nella sessione di luglio hanno mostrato grandissime differenziazioni su tutto il territorio nazionale.

Gli studenti stessi infatti denunciano che mentre alcune commissioni hanno impostato l’esame sull’esperienza di tirocinio professionalizzante e sui codici deontologici come nel caso degli psicologi, in altri le prove sono rimaste le stesse che si facevano precedentemente in presenza, malgrado i tempi online decisamente più brevi.


Non solo, in vista della prossima approvazione in parlamento del decreto il rischio per il Ministero è quello che molti attuali laureati decidano di non concorrere alla prossima sessione in attesa di più dettagliate indicazioni su procedure e argomenti.

Rendere il tirocinio direttamente abilitante

Visto già il grande caos che la scuola e l’università stanno vivendo a seguito del covid-19, forse sarebbe il caso di rendere abilitante direttamente il tirocinio per tutti coloro che non rientrano nel piano di studi presentato.

Anche perché le attuali ore di tirocinio professionalizzante risultano essere superiori a quelle indicate nel disegno di legge del Ministro Manfredi.


Auspichiamo in una sanatoria. Non dimentichi dei buchi lasciati in passato da leggi come quella sulle pensioni, dove coloro che non rientravano nel nuovo ordinamento sono rimasti schiacciati fra un prima e un dopo. Insomma una sanatoria che possa evitare così migliaia di ricorsi che in questo preciso momento non gioverebbero a nessuno.

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