Abissi di idiozia: turista USA tenta di rubare un frammento del Colosseo
Per fortuna è stato subito beccato. Ma ci vorrebbe una pena esemplare che scoraggi chiunque altro dal provarci
Quattro righe di cronaca: i Carabinieri, in servizio di vigilanza al Colosseo hanno beccato un turista americano di 36 anni che aveva staccato un pezzettino di muro. L’uomo (il cretino) è stato denunciato per danneggiamento aggravato e impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo stato.
Domande aggiuntive: è un cretino standard, della cui esistenza non bisogna sorprendersi, oppure è qualcosa di peggio, su cui vale la pena di riflettere più a fondo? La risposta – a sorpresa? – è un doppio sì. Questo individuo è un “cretino standard” e proprio per questo vale la pena di rifletterci più a fondo.
A modo suo, infatti, si tratta di un tipico esempio di consumismo. Ossia di esibizionismo attraverso gli oggetti. Ovviamente il consumista “regolare” non ruba, ma il fatto che paghi per i suoi giocherelli lo mette al riparo solo dalle leggi penali. Non dai giudizi di valore.
“Guardate, my friends: un frammento del Colosseo!”
Cosa contava di fare con quel frammento di laterizio, lo sgraffignatore statunitense? Non c’è dubbio: vantarsi di averlo. Lui sì e gli altri no. Ammesso che gli credessero sulla parola – non essendoci un marchietto stampigliato ad attestarne con certezza l’origine – avrebbe mosso ondate di invidia. Mica una volta sola. Sempre. In tutte le occasioni in cui avesse tirato fuori il suo piccolo-grande bottino e lo avesse mostrato.
Un successo assicurato e da ripetere all’infinito. A meno che, ma non è molto probabile, tra i conoscenti del cretino-standard ci fosse pure qualche persona con un po’ di cervello. E un po’ di etica.
Non necessariamente moltissima: giusto un pezzettino che fosse grande, almeno, quanto la scaglietta di Colosseo rimossa indebitamente.