Prima pagina » Cronaca » Adozioni ai single: arriva una sentenza storica della Corte Costituzionale

Adozioni ai single: arriva una sentenza storica della Corte Costituzionale

Alcuni accolgono l’adozione ai single come un passo verso l’inclusività, altri riaffermano l’importanza del modello familiare tradizionale

Padre con bambino

Padre con bambino_pexels_vlada-karpovich

La Corte Costituzionale ha emesso una sentenza storica che modifica radicalmente l’approccio alle adozioni in Italia, abolendo il divieto per i single di adottare minori. Un pronunciamento che segna un importante passo avanti verso l’ampliamento dei diritti e rappresenta una sfida per il governo, tradizionalmente orientato verso una visione familiare più tradizionale.

La ministra per la Famiglia, le Pari Opportunità e la Natalità, Eugenia Roccella, ha commentato con cautela: “È ovvio che nell’interesse del minore l’opzione migliore è, e resta, l’adozione in un contesto familiare con mamma e papà”. Queste parole riflettono la posizione di una parte della maggioranza governativa, ancora fortemente legata al concetto di famiglia tradizionale.

La sentenza e il dibattito politico

Sebbene la decisione della Consulta sembri entrare in rotta di collisione con l’approccio dell’esecutivo, la reazione del governo è stata sorprendentemente moderata. Nonostante le dichiarazioni cautelative della ministra Roccella, nessuna voce particolarmente critica si è levata tra le fila della maggioranza. Solo alcune riflessioni isolate hanno attraversato l’Esecutivo, evitando polemiche aperte.

La Lega ha accolto la sentenza con una parziale apertura, proponendo di estendere l’adozione anche alle coppie conviventi, mantenendo però saldo il concetto di “mamma e papà” come nucleo ideale per il minore. Dall’altra parte, Forza Italia ha espresso una posizione più liberale attraverso il sottosegretario al MIT, Tullio Ferrante, che ha definito il pronunciamento “un passo avanti significativo verso un sistema più inclusivo”.

Il precedente di Luca Trapanese: un simbolo di paternità single

Il caso di Luca Trapanese, padre single di Alba, una bambina con sindrome di Down adottata in quanto priva di altre richieste da parte di famiglie tradizionali, ha rappresentato negli ultimi anni un simbolo di apertura e inclusività. Trapanese, assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli, aveva già sfidato il paradigma dell’adozione tradizionale, dimostrando come l’amore e la cura possano prescindere dalla struttura familiare classica.

Nonostante l’impatto mediatico e il valore simbolico del caso Trapanese, il governo ha mantenuto una posizione prudente, riaffermando che il modello ideale rimane la famiglia composta da una madre e un padre. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, anche in passato, aveva sottolineato come il contesto familiare biparentale garantisse maggiore stabilità e serenità al minore.

Un’opportunità per il Parlamento: verso una nuova legge

La sentenza della Corte Costituzionale apre inevitabilmente la strada a un intervento legislativo che regoli in maniera chiara e omogenea le modalità di adozione per i single. Resta da capire se la maggioranza sarà pronta ad affrontare un dibattito che potrebbe rivelarsi divisivo, ma essenziale per garantire pari diritti a tutte le persone idonee a offrire una famiglia e un futuro ai minori in cerca di affetto e protezione.

Alcuni accolgono il cambiamento come un passo verso l’inclusività, altri restano cauti, riaffermando l’importanza del modello familiare tradizionale. Sarà il Parlamento, ora, a decidere il futuro delle adozioni per i single, cercando di conciliare diritti individuali e interesse del minore.