Afghanistan, a Jalalabad almeno 3 morti, diversi feriti. A Bamiyan i Talebani abbattono statue
Disordine e incertezza al terzo giorno dell’Emirato islamico
Oggi è il terzo giorno dell’Emirato islamico e la situazione a Kabul e in tutto il Paese è di caos e incertezza. Nel pomeriggio di ieri si è tenuta la prima conferenza stampa del governo dei talebani. I punti centrali del discorso sono stati l’impegno nei confronti dei diritti delle donne, sempre comunque controllate dalla legge islamica della sharia, lo stop alla produzione di droga e oppio, l’assicurazione che l’Afghanistan non ospiterà più combattenti di Al Qaeda e la promessa di non attuare vendette. Mentre le notizie di ieri, martedì 17 agosto, riportavano una normalizzazione della situazione nell’aeroporto di Kabul, un ufficiale Nato ha dichiarato che oggi 17 persone sono rimaste ferite nella calca, tentando la fuga dalla città.
Disordini e proteste
Intanto, in rete, circolano video e immagini di diverse rivolte e manifestazioni che stanno in queste ore interessando il territorio afghano. A Jalalabad, Afghanistan, una manifestazione contro gli insorti talebani si è conclusa nel sangue. Il The Guardian riporta la notizia di violenze perpetrate ai danni dei soggetti più vulnerabili, al fine di impedirne la fuga. A Bamiyan la statua di un eroe sciita ucciso dai talebani nel 1996 è stata abbattuta dagli stessi.
La manifestazione delle bandiere a Jalalabad
Siamo a 150 chilometri a est di Kabul, nella città di Jalalabad, dove i talebani hanno aperto il fuoco contro la folla di manifestanti. Le persone stanno protestando a gran voce contro la proclamazione dell’Emirato islamico e contro la sostituzione dei simboli afghani nazionali con quelli degli insorti.
La manifestazione prosegue da questa mattina e sono stati prima centinaia, poi migliaia i civili che vi hanno partecipato. I manifestanti hanno cominciato a issare le bandiere dell’Afghanistan sugli edifici, come simbolo di protesta contro le imposizioni del nuovo governo talebano.
Botte e frustate a donne e bambini
Nella giornata di ieri i ribelli assicuravano di consentire il passaggio sicuro ai civili che stanno cercando di raggiungere un ponte aereo organizzato dagli Stati Uniti. Il tabloid inglese The Guardian ha invece riferito di botte e frustate a donne e bambini per impedirne l’accesso in aeroporto.
I Talebani abbattono la statua di un eroe sciita a Bamiyan
Nella provincia di Bamiyan la statua di un eroe sciita anti-talebano, Abdul Ali Mazari, è stata fatta saltare in aria dagli insorti. Al Jazeera, il principale canale nazionale, dichiara che sono state uccise almeno 2 persone durante le manifestazioni e che sarebbero 12 i civili feriti.
Le parole di Alberto Zanin, coordinatore medico per Emergency a Kabul
“La situazione nella città è migliorata ma resta incerta – ha dichiarato Zanin – Non ci sono conflitti a fuoco se non all’aeroporto dove anche stamattina ci sono stati conflitti a fuoco e repressione delle masse che tentavano di prendere i voli” ha poi continuato “ci sono feriti da arma da fuoco perché qualcuno sta impedendo di avvicinarsi agli aerei, anche se ci viene difficile capire chi fa che cosa. Stamattina la situazione era ancora calda, con raffiche contro i civili; ma a ora non abbiamo ancora ricevuto feriti dall’aeroporto”. Zanin ha inoltre affermato che, nella notte, “ci sono state raffiche di kalashnikov nel nostro distretto”. Tutto lo staff, conclude, resta preoccupato. Nessuno sa dire se continueranno gli scontri o le manifestazioni di dissenso, di certo c’è ancora instabilità e dall’osservazione diretta, c’è grande incertezza“.