Afghanistan, Kabul è in preda al caos. I civili nei loro disperati tentativi di fuga
Civili aggrappati ad aerei in volo e bambini lanciati oltre il filo spinato: ultime, estreme, vie d’uscita dalla tragedia
I Talebani hanno preso Kabul e hanno annunciato la rinascita dell’Emirato Islamico. Dopo l’entrata di una testa di ponte nella città, apparentemente per avviare una trattativa e arrivare ad un governo transitorio, i fondamentalisti hanno improvvisamente sterzato verso la piena presa del potere. Con l’entrata in massa nella città dei talebani, che controllano già il palazzo presidenziale (la bandiera bianca con la scritta nera sventola sul pennone dell’edificio), Kabul è immediatamente finita nel caos con le strade completamente bloccate per la popolazione in fuga, sparatorie segnalate in città e l’aeroporto “sotto tiro”.
Una violenza inaudita
E infatti i talebani sparano, prima colpi singoli, poi a raffica alzo zero. I proiettili uccidono, disperdono la folla, rimbalzano sulle auto bloccate nel traffico, infrangono le vetrine dei negozi, fomentano confusione e panico. La rabbia è tanta e i talebani utilizzano metodi brutali per riportare l’ordine. Nei pressi del palazzo presidenziale le loro pattuglie nella mattinata di mercoledì avevano catturato alcuni giovani sospettati di furto. Senza alcun processo sono stati frustati, le loro facce imbrattate di nero e in segno di disprezzo fotografati con le scarpe in bocca. E in tutto ciò i talebani controllano l’accesso al terminal e non esitano a ricorrere alle armi per evitare ingorghi.
Disperati tentativi di fuga
Una situazione molto tesa da cui i civili afgani tentano disperatamente di sfuggire, nonostante le numerose difficoltà. Dall’arrivo dei talebani a Kabul, domenica scorsa, l‘aeroporto della città è stato preso d’assalto dalla folla nel tentativo di trovare un modo per imbarcarsi e fuggire dall’Afghanistan. Sono numerose le immagini e i video diffusi sui social network da emittenti locali che mostrano scene drammatiche. Dopo che i talebani hanno sospeso tutti i voli, civili e militari, in partenza da Kabul, centinaia le persone intente ad assaltare gli aerei in movimento sulle piste e gli uomini che si aggrappano ai carrelli di velivoli in decollo, precipitando poco dopo essersi alzati in volo. E con il passare dei giorni la situazione non si è placata. Anzi, è diventata sempre più caotica: nei check point sulla strada verso lo scalo i talebani ostacolano il passaggio degli afgani, sparano colpi, minacciano, urlano, terrorizzano intere famiglie.
I bambini lanciati oltre il filo spinato dell’aeroporto
E poi l’ultima, estrema, possibilità, per le madri disperate, di assicurare un futuro ai propri figli. Consegnare i loro bambini nelle mani di soldati stranieri con la speranza che li portino in salvo, lontano da lì. Dove il dolore della separazione fa meno paura dei miliziani islamici tornati al potere. I video dallo scalo afgano mostrano infatti piccoli fagotti umani passati di mano in mano e sollevati di peso o lanciati oltre il muro di cinta e il filo spinato nelle mani dei militari britannici. Ma il segretario alla Difesa britannico, Ben Wallace, ha detto chiaramente a Skynews – l’emittente che aveva trasmesso le prime immagini dei bambini passati oltre il muro – che nessun minore non accompagnato sarà portato fuori dall’Afghanistan. Per nessuno al momento c’è garanzia di riuscire a fuggire.
Le violazioni dei diritti umani
A esporsi sulla gravità della situazione e sulle numerose violazioni dei diritti umani, derivate dalla conquista della capitale da parte dei talebani, è stato il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres. “Stiamo ricevendo notizie agghiaccianti di gravi restrizioni ai diritti umani in tutto il Paese. Tutti abbiamo visto le immagini in tempo reale con caos, disordini, incertezza e paura che mettono a rischio il progresso, la speranza, i sogni soprattutto di una generazione di giovani donne e ragazze, che temono un ritorno ai giorni più bui”. E, rivolgendosi direttamente ai talebani, chiede “la fine immediata della violenza, il rispetto dei diritti e degli accordi internazionali di cui l’Afghanistan è parte”.