Aggressioni nei pronto soccorso romani: ennesimo episodio di violenza al Villa San Pietro
Gli ospedali romani, specie nelle giornate di emergenza come quelle festive, soffrono di carenze croniche: personale insufficiente, sovraffollamento e turni estenuanti
Il nuovo anno si apre con un episodio che ripropone un problema divunuto ormai urgente: le aggressioni al personale sanitario nei pronto soccorso. Nella notte di Capodanno, all’ospedale Villa San Pietro sulla Cassia, una dottoressa è stata aggredita fisicamente da una donna di 54 anni, madre di una ragazza quindicenne portata in ospedale dopo essersi sentita male al termine del veglione.
L’aggressione al Pronto Soccorso di Villa San Pietro
L’episodio si è verificato alle 3:30 del mattino. La donna, dopo l’accettazione e la visita della figlia, ha ritenuto insufficiente l’assistenza ricevuta e ha cominciato a inveire contro la dottoressa di turno. La tensione è rapidamente degenerata in un’aggressione fisica: la madre ha colpito la dottoressa con uno schiaffo, scatenando il panico tra il personale presente.
I carabinieri del Nucleo radiomobile sono intervenuti poco dopo, su segnalazione del personale ospedaliero, per riportare la calma. La donna è stata denunciata per violenza contro un pubblico ufficiale e rischia conseguenze legali severe.
Un problema sistemico
L’episodio al Villa San Pietro si aggiunge a una lunga serie di aggressioni che coinvolgono sanitari negli ospedali di Roma e del Lazio. Negli ultimi mesi si sono verificati numerosi casi di violenza:
- San Filippo Neri: due settimane fa, una dottoressa di 35 anni è stata colpita con una scarpa da un uomo di origine ivoriana.
- Policlinico Umberto I: un mese fa, un medico e tre infermieri sono stati presi a calci e pugni da un paziente esasperato per l’attesa.
- Ospedale di Civitavecchia: operatori sanitari e un autista di ambulanza sono stati aggrediti fisicamente da pazienti che avevano appena soccorso.
La condanna dell’Ordine dei Medici
L’episodio ha suscitato l’indignazione della comunità medica. Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, ha ribadito la necessità di misure concrete per prevenire queste situazioni:
«Chiediamo che in ogni struttura sanitaria siano implementate misure di sicurezza e vigilanza, affinché il personale possa lavorare in un ambiente sicuro e dignitoso. È indispensabile perseguire legalmente chi adotta comportamenti violenti».
Le condizioni nei pronto soccorso
Gli ospedali romani, specie nelle giornate di emergenza come quelle festive, soffrono di carenze croniche: personale insufficiente, sovraffollamento e turni estenuanti. Questa combinazione alimenta un clima di tensione che talvolta sfocia in episodi drammatici come quello accaduto al Villa San Pietro.
La dottoressa aggredita rappresenta simbolicamente tutti i sanitari che, nonostante le difficoltà, continuano a offrire assistenza in prima linea. Tuttavia, senza interventi strutturali e una maggiore sensibilizzazione del pubblico, il fenomeno rischia di diventare una triste normalità.
Le ipotesi future
- Presidi di sicurezza: installazione di telecamere e presenza costante di forze dell’ordine nei pronto soccorso.
- Campagne di sensibilizzazione: iniziative per educare i cittadini al rispetto del personale sanitario.
- Incremento delle risorse: aumento del personale e miglioramento delle condizioni di lavoro per ridurre lo stress operativo.