Al Bioparco di Roma arrivano i Draghi di Komodo
Inaugurata oggi l’area che ospiterà due esemplari di circa 3 anni
Inaugurata oggi al Bioparco di Roma l’area dei Draghi di Komodo (Varanus komodoensis), ovvero le lucertole più grandi e pericolose del mondo in quanto, lunghi fino a 3 metri e pesanti fino a 90 kg, questi 'draghi' sono dotati di ghiandole velenifere che rendono il loro morso mortale. La nuova area sorge all’esterno del Rettilario, a pochi passi da quella degli Scimpanzè.
Soddisfazione da parte del presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Federico Coccia, che sottolinea come, in Italia, l’unica struttura zoologica ad ospitare esemplari di questa specie sia, appunto, il Bioparco. “Il nostro nuovo exhibit – spiega Coccia – si sviluppa su una superficie di 210 mq, fra area esterna e ricovero interno, e riproduce l'habitat naturale della specie, che in natura vive soltanto nelle piccole isole dell'Arcipelago della Sonda, in Indonesia”, nelle isole di Komodo. Grazie alle sue dimensioni, la gigantesca lucertola domina sugli ecosistemi in cui vive.
La prima volta che il drago di Komodo fu avvistato, risale al 1910, anche se la specie esiste da migliaia e migliaia di anni. In natura, gli spazi a sua disposizione si sono drasticamente ridotti a causa delle attività umane: per questo motivo è stato inserito dalla IUCN tra le specie vulnerabili. Gode però della completa protezione da parte della legge indonesiana e per garantirne la sopravvivenza è stato istituito un apposito parco nazionale, il Parco nazionale di Komodo. Tuttavia, nonostante le apposite leggi, la specie è oggi considerata in via di estizione, anche a causa dei fenomeni di bracconaggio.
Ad essere trasferiti al Bioparco, dei circa 3mila esemplari esistenti al mondo, due Komodo di giovane età, Ivan e Richard, che tra poco compiranno 3 anni. Entrambi, sono nati allo zoo di Los Angeles. Ivan e Richard, in base a quanto si apprende, sono inseriti in un programma europeo di riproduzione in cattività (EEP) che si pone lo scopo di garantire uno stock di animali per un eventuale ripopolamento di aree naturali.