Al Piccolo Eliseo va in scena “La parola padre”
Scusa papà… scusa… Volevo solo sapere quanto tempo mi rimane…Quanto tempo mi rimane da vivere… e come
Piccolo Eliseo dal 30 marzo al 10 aprile 2016 La parola padre БAЩA ОЈСІЕС ТAТКО, drammaturgia e regia Gabriele Vacis, con Irina Andreeva (Bulgaria), Alessandra Crocco (Italia), Aleksandra Gronowska (Polonia), Anna Chiara Ingrosso (Italia), Maria Rosaria Ponzetta (Italia), Simona Spirovska (Macedonia), scenofonia e allestimento Roberto Tarasco, coordinamento artistico Salvatore Tramacere, assistente alla regia Carlo Durante, training Barbara Bonriposi, tecnico Mario Daniele, Alessandro Cardinale, organizzazione e tournée Laura Scorrano, una produzione CANTIERI TEATRALI KOREJA nell’ambito del Progetto Archeo. S., finanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliero IPA Adriatico. Lead Beneficiary Teatro Pubblico Pugliese.
Scusa papà… scusa… Volevo solo sapere quanto tempo mi rimane…Quanto tempo mi rimane da vivere… e come.
Dopo la lunga tournée in Italia, Croazia, Romania e Albania, fa tappa al Piccolo Eliseo La parola Padre, lo spettacolo con la regia di Gabriele Vacis, Premio Best Actress Apollon 2012 (non protagonista) all’XI International Theatre Festival Apollon di Fier in Albania e Premio Adelaide Ristori (Mittelfest 2014) migliore attrice a tutte le interpreti.
Sei ragazze. Sei giovani attrici selezionate durante un giro di seminari tenuti da Koreja nell’Europa centro orientale. Sei giovani donne si incontrano in uno dei tanti crocevia del presente. Quei non luoghi che frequentiamo senza vedere. Ola, Anna Chiara, Simona, Irina, Alessandra, Rosaria. Tre sono italiane, una è polacca, una è bulgara, una è macedone. Tutte parlano più o meno inglese.
Quali sentimenti coltivano sei ragazze di nazionalità diverse, che si parlano attraverso una lingua comune superficiale? Hanno memorie comuni? Che storie possono raccontarsi e raccontare? E, soprattutto, hanno una storia comune da raccontare?
Immagini, danze, musiche e parole che frullano identità impossibili, mobili, fluide. Scintille di senso imprevedibili. Tutte hanno conti in sospeso con la loro patria, tutte hanno conti in sospeso con i loro padri.
"Con le sei ragazze ho fatto lunghe interviste che ho ripreso in video. Più che interviste sono sedute psicanalitiche. Ho chiesto loro di raccontarmi quando hanno avuto davvero paura, quando si sono sentite al sicuro. La paura è il sentimento dominante del nostro tempo. Perché possediamo tanto. Perlopiù cose. Quindi abbiamo paura che gli altri, che il resto del mondo, a cui abbiamo rubato il tanto che abbiamo, ci presentino il conto. Abbiamo paura che ce lo portino via. Alle sei ragazze ho chiesto di raccontare storie, non ho chiesto opinioni. Sono venute fuori testimonianze diverse: se una ha vissuto sei, sette anni sotto il comunismo, ha paure e desideri diversi da una che discende da Alessandro il Macedone. Per queste ragazze è molto importante raccontare il padre. I loro padri…fino ad Alessandro il Macedone. E la parola padre ha la stessa radice semantica della parola patria". Gabriele Vacis
PICCOLO ELISEO via Nazionale da mercoledì 30 marzo a domenica 10 aprile 2016 – Orario spettacoli: giovedì venerdì e sabato ore 20.00 – mercoledì e domenica ore 16.00