Al Teatro Belli per parlare degli anni di piombo
Il dibattito con Adriana Faranda, leader della colonna romana delle Brigate Rosse
Si è svolto ieri, al Teatro ‘Belli’ di Trastevere, il dibattito introduttivo allo spettacolo ‘Angelo e Beatrice’. La pièce teatrale ispirata agli anni della lotta armata, che torna in scena dal 12 al 16 Marzo dopo il successo riscosso al ‘Sidecar’ nel Dicembre scorso, è in realtà figlia di una sceneggiatura di Francesco Apolloni risalente al 1995.
‘Angelo e Beatrice’ nel Terzo Millennio ritornano sui luoghi della stagione eversiva, stavolta affidati dallo stesso Apolloni alla sapiente direzione artistica di Massimiliano Caprara, ed all’interpretazione degli attori Veronica Milaneschi e Michele Botrugno.
Al termine del dibattito, proprio con Apolloni, ci siamo intrattenuti a parlare dello spettacolo, della funzione ‘politica’ del teatro ed anche dell’attualità più stringente, ovvero la rete, strumento attraverso cui passano dissenso ed espressione politica di gran parte dei giovani. Proprio riguardo a quest’ultimo aspetto, Adriana Faranda, leader della colonna romana delle Brigate Rossa e presente al dibattito introduttivo, ha commentato: "Si vive un presente amplificato dall'informatica e manca la percezione costruttiva di un futuro che corrisponda alle esigenze delle persone. Il rischio della violenza sociale è più che mai attuale, poiché il web non permette di affrontare i problemi costruttivamente. Se da un lato depotenzia la conflittualità concreta, dall’altro accentua la cultura dell'isolamento".
Al dibattito erano presenti anche Giovanni Barbera, componente del Comitato politico romano del PRC, e Stefano Esposito (PD), membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali. Esposito è stato vittima di minacce da parte del NOA, per aver espresso il suo parere favorevole alla prosecuzione dei lavori per la TAV.
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