Al via il Roma Jazz Festival
Dal 9 al 30 novembre 2014 all’Auditorium Parco della Musica
Il Jazz, stile musicale che qualcuno potrebbe credere obsoleto e leggermente antico, poco adatto alle generazioni contemporanee. In realtà tale definizione è assolutamente sbagliata e non rispecchiante le ultime tendenze in fatto di musica.
È, infatti, sempre più diffusa la cultura Jazz e il soul che ne deriva. Negli ultimi anni abbiamo visto l’aumento o la nascita di raduni, scuole e gare a tema il cui filo conduttore e comune è l’insegnamento della musica Jazz e il confronto tra musicisti sempre più esperti.
Proprio con questo buon auspicio si è aperta ieri la 38esima edizione del “Roma jazz Festival” che per quasi un mese allieterà gli amanti del genere di eventi e concerti organizzati presso l’Auditorim Parco della Musica.
Ad aprire le danze ieri 9 novembre l’esibizione di Giorgio Tirabassi accompagnato dalla Hot Club Roma. L’attore romano ha mostrato la sua abilità alla chitarra e un amore per lo swing ed in particolare per lo stile manouche.
Il programma continua con un calendario molto fitto, organizzato in performance giornaliere e che vedrà salire sul palco artisti del calibro di Dave Holland e Kenny Baron veterani del genere che da 50 anni militano tra gli esperti, Jason Moran e Robert Glasper che rientrano, invece, tra i nuovi talenti, Joe Lovano e Dave Douglas veri geni nell’utilizzo del sax e della tromba, Dee Dee Bridgewater che non ha certo bisogno di presentazioni e tanti gruppi musicali come i 3 Cohens Sextet, la Parco della musica Jazz lab, talentuosi studenti del progetto messo in atto dall’auditorim, la Anthony Strong Band e la Sweet life society.
Oltre alla musica è dato ampio spazio al confronto tramite convention il cui tema principale sarà lo Swing in relazione alla società odierna e passata e attività di ballo tramite un workshop dedicato appunto alla danza.
Forse non tutti sanno dell’origine della musica Jazz nata a New Orleans agli inizi del ventesimo secolo. Caratteristico del periodo era la profonda crisi economica che stava mietendo vittime tra la popolazione americana e flagellando le abitudini e le certezze della gente. Il Soul Jazz nasce quindi con uno scopo, alleviare le sofferenze delle persone donando minuti di musica esente da pensieri e preoccupazioni. Il jazz faceva entrare in un mondo nuovo e parallelo in cui le incertezze potevano divenire certezze. Il tono a volte triste e melodrammatico altre allegro e spensierato rispondevano alle esigenze di tutti. E la diffusione fu inevitabile. Non è un caso che il periodo difficile che stiamo vivendo stia portando ad una riscoperta di generi, tra cui il Jazz, che si credevano non tanto dimenticati ma poco utilizzati. È probabile che la diffusione, che questo modello ritmico sta subendo, sia soprattutto dovuto alla necessità di fuggire dalla realtà, in questo momento abbastanza problematico, e rintanarsi in uno swing che liberi i nostri pensieri e doni sfumature inaspettate ai nostri punti di vista.
Per chi già conosce e apprezza questo ritmo il Roma Jazz Festival sarà una buona occasione per riprendere questa passione e apprezzarne ancora di più le caratteristiche; chi non è amante del genere magari solo perché non ha mai avuto occasione di ascoltarlo avrà a disposizione quasi un mese di eventi per entrare a far parte della grande famiglia musicale del Jazz.