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Alberto Sordi e i parenti di Valmontone

Il Fatto quotidiano: “Sull’eredità di Albertone s’abbattono gli appetiti dei parenti di campagna”

Ha scritto Il Fatto quotidiano sull'eredità di Alberto Sordi:
"Nessuno sapeva che Albertone avesse parenti, oltre agli amati genitori, una sorella e un fratello morti da tempo, e Aurelia rimasta al suo fianco fino alla fine. Invece ci sono e quanti sono! Non è una famiglia ma una tribù, divisa in ceppi diversi che si estendono dai vicoli del centro storico a Valmontone, orde di cugini, cognati, affini di primo e secondo grado scendono per i rami del padre Pietro e della madre Maria Righetti.

Una colonia è stata individuata anche dalle parti di Macerata, ma il loro legame si è estinto nel corso di generazioni. Qualche mese fa c'è stato un consiglio di "famiglia" che si è via via allargato e sono ormai 40 quelli che aspirano a impugnare il testamento. I "cugini di Sordi" in un primo momento si sono rivolti all'avvocato Giulia Bongiorno, è stata lei stessa a dirottarli verso lo studio di Andrea Azzaro, civilista e perciò competente in questioni di eredità ma il caso non è di facile soluzione.

Per lo più sono persone semplici, per qualcuno ereditare anche una minima parte della grande ricchezza sarebbe una salvezza e ne hanno perfino diritto. A parte un giornalista della Rai, Igor Righetti, titolare della rubrica il Comunicattivo, e Renato Ferrante, 75 anni, anche lui attore, cugino carnale in quanto figlio di una sorella della madre di Sordi, gli altri non se la passano bene. L'avvocato per avviare le pratiche aveva chiesto una quota minima di 200 euro a testa. "Dottò, se po' fa cento?", ha chiesto qualcuno. Altri, quando hanno saputo che Aurelia ha regalato ad Arturo un milione ha avuto un malore! Chi l'ha mai vista una cifra del genere…"

L'articolo poi continua e racconta della sorella di Alberto, Aurelia, e del suo autista e insinua in qualche modo che la parentela è pronta ad approfittare dell'eredità di un parente così ricco e famoso e che però Albertone non aveva mai dimostarto particolare interesse e affetto verso di loro.

Vale la pena ricordare che la signora Aurelia Sordi, 96enne, a causa, l'anno scorso, di un'inchiesta a carico di tre persone per circonvenzione di incapace, è stata visitata, per ordine del giudice, da un geriatra, un neurologo e uno psichiatra forense che hanno confermato lo stato di demenza senile nel momento in cui cominciò, meno di due anni fa, a ordinare una sequenza di generose donazioni al suo autista, Arturo Artadi, appunto indagato insieme al notaio e all'avvocato che hanno curato quelle donazioni.

In un quadro del genere non troviamo nulla di strano che i familiari di Alberto Sordi, legittimi eredi in qualche misura del patrimonio dell'attore romano, chiedano conto di come venga gestita quell'eredità, non vi sembra?

*La vignetta, per Qdl, è di Gianluigi Argento 

L'articolo è stato pubblicato  il 19-01-2014 

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