Alisia Mariani, ex consigliera M5S: “Raggi scorretta e incapace”, e spunta like di Guerrini
“Se potessi tornare indietro a 4 anni fa cambierei solo una cosa. La mia risposta a Beppe Grillo che mi chiedeva, nel 2016, se mi fidassi di Virginia Raggi”
Alisia Mariani, è stata ex consigliera capitolina del M5S che rassegnò le dimissioni dal Campidoglio nel 2018, ufficialmente per ricongiungersi alla propria famiglia all’estero.
“Molte volte in questi anni mi hanno chiesto se mi fossi pentita di aver lasciato l’ambito ruolo di consigliere comunale. La risposta è sempre stata no, ovviamente: la mia famiglia era più importante. Ma se qualcuno mi richiedesse oggi se ho qualche rimpianto la risposta sarebbe diversa. Uno ce l’ho.
Grillo mi chiese nel 2016 se mi fidassi di Virginia Raggi
Se potessi tornare indietro a 4 anni fa sapendo ciò che so oggi cambierei solo una cosa. La mia risposta a Beppe Grillo che mi chiedeva, nel novembre del 2016, se mi fidassi di Virginia Raggi”. Lo scrive in un lungo post su Facebook Alisia Mariani.
Uno sfogo duro nei confronti della sindaca Virginia Raggi che ha raccolto, tra gli altri, il ‘comprensibile’ like di Monica Lozzi, presidente del VII Municipio fresca di abbandono del Movimento, ma anche quello della consigliera comunale Gemma Guerrini, che invece in quella maggioranza a sostegno della prima cittadina c’è ancora.
“Eravamo nel mirino per le accuse a Marra, per quelle alla Muraro, per la fuga estiva del primo assessore al bilancio. Conoscevo poco Virginia ma sembrava, come tutti noi, vittima degli eventi. Feci ciò che ritenevo giusto, per Roma e per il movimento. La difesi.
“La difesi senza sapere nulla, senza conoscerla”
La difesi senza conoscerla. La difesi senza sapere nulla di tutte quelle vicende. La difesi senza sapere che a dicembre, dopo l’arresto di Marra e il conseguente aut aut di Beppe ci avrebbe chiesto di proseguire anche senza simbolo del Movimento”, spiega Mariani.
“La difesi senza sapere che ci avrebbe convocati per un Consiglio straordinario sulla liquidazione di Roma Metropolitane senza dire niente a nessuno e senza ascoltare i molti pareri discordi. La difesi senza sapere che sul Consiglio straordinario su Ama sapeva già che la Muraro aveva un avviso di garanzia e non ci disse nulla ma ci mandò in Aula a difenderla.
La difesi senza sapere che si sarebbe tenuta nel cassetto i pareri dell’avvocatura sullo Stadio prima del nostro voto interno di maggioranza”. E ancora: “La difesi senza sapere che avrebbe programmato insieme a Lanzalone la realizzazione di un concordato preventivo per Atac senza neanche avvisare la commissione competente se non al limite del consentito.
La difesi senza sapere che nei miei due anni scarsi di consiliatura non avrebbe mai condiviso con noi nessuna informazione; che la nostra principale fonte di aggiornamento sarebbero stati i giornali. Sì, i famosi ‘giornalai’, che mi hanno detto molto più di quello che avrei mai voluto sapere.
La difesi senza sapere che si sarebbe attorniata solo di yesmen, evitando accuratamente ogni tipo di confronto. La difesi senza sapere queste e molte altre cose”. Per Mariani “non si tratta quindi di mandati, anche se in altri tempi per un’uscita del genere ‘altri’ sarebbero e sono stati espulsi.
Capacità, correttezza, condivisione
Se gli iscritti vogliono cambiare la regola, che si cambi. Ne hanno facoltà. Ma qui si tratta di capacità. Di correttezza. Di condivisione. Tutte qualità che reputo necessarie e non riconosco nell’attuale sindaco. Quindi, sì un rimorso ce l’ho. Purtroppo nella vita si sbaglia. E io ho certamente sbagliato. Ma non accadrà più”. (Mgn/ Dire)