Alitalia, M5s: “Si tuteli livello occupazionale”
A parlare è Silvana Denicolò, capogruppo del M5S
I consiglieri del M5S Lazio, Denicolò, Porrello e Barillari, hanno posto in oggetto delle alternative riguardanti le strategie da adottare per garantire la salvaguardia del distretto di Fiumicino e dell’indotto legato alle attività di Alitalia.
Queste le dichiarazioni di Silvana Denicolò, capogruppo del M5S Lazio: “A partire dal fallimento e conseguente riorganizzazione di Alitalia nel 2008, la dismissione di attività lavorative ha imposto una drastica riduzione dell’organico in ogni processo produttivo della Compagnia aerea. Dal 1 gennaio 2016 oltre 6 mila addetti Alitalia non avranno più alcun sostegno al reddito, né saranno sufficientemente prossimi all’età pensionabile, così come un numero imprecisato di lavoratori dell’indotto di Fiumicino si trova o potrà trovarsi nelle stesse condizioni, ovvero senza lavoro e senza reddito, in un mercato del lavoro sempre più contratto. L’accordo di cui si sta parlando questi giorni potrebbe comportare ulteriori dismissioni di attività per Alitalia con altri duemila posti di lavoro persi. Ci sono possibili soluzioni a quello che potrebbe diventare un dramma sociale per tutto il circondario di Alitalia, Che possono essere considerate varie ipotesi alternative all’attuale piano di progressiva dismissione del polo aeroportuale di Fiumicino e dell’azienda Alitalia, come il riposizionamento di tutte quelle attività non direttamente connesse al trasporto dei passeggeri tramite la creazione di cooperative di lavoratori e/o altre forme di lavoro partecipato, l’attuazione di politiche commerciali che non vadano verso la riduzione dei voli Alitalia sugli scali periferici, la riconfigurazione del Leonardo Da Vinci come hub nazionale e, al contempo, unico distretto industriale, peraltro di eccellenza, dell’area metropolitana di Roma e il coinvolgimento diretto dell’Università in progetti di studio, ricerca tecnica e fattibilità economica, per evidenziare le reali criticità del sistema Alitalia e indicare soluzioni sostenibili per l’occupazione e l’economia dei territorio. In questi tempi bisogna smetterla con gli annunci propagandistici e provare a salvare ogni posto di lavoro possibile attraverso strategie puntuali e condivise”.