Alla Casa del Jazz di Roma il tributo a Kenny Wheeler
Grande partecipazione di pubblico e di artisti per il concerto in onore del grande trombettista scomparso
Finalmente la Casa del Jazz di Roma è stata restituita alla sua iniziale ed autentica funzione: quella di rappresentare un punto di riferimento e di incontro per tutti gli appassionati di jazz di Roma e non solo.
Dopo una poco felice (e direi, poco edificante) parentesi, in cui hanno prevalso logiche ed interessi partitici in base ai quali la Casa del Jazz è stata adibita a sede di contorno di manifestazioni caserecce che con il jazz nulla hanno a che spartire, ieri sera è andato in scena un evento bellissimo e di grande pregio musicale: la partecipazione sul palco dei migliori jazzisti italiani per un concerto in onore di Kenny Wheeler (da tempo malato e purtroppo scomparso lo scorso 18 settembre). L'incasso è stato interamente devoluto alla vedova di Wheeler, in difficoltà economiche ed anch'essa malata.
Danilo Rea, Fabrizio Bosso, Rosario Giuliani, Stefano Di Battista, Fabio Zeppetella, Enrico Pieranunzi , Maurizio Giammarco, Maria Pia De Vito, Ada Montellanico, Xavier Girotto e tanti altri, con i rispettivi gruppi ed anche in session tra loro, hanno dimostrato una grande sensibilità artistica ed umana partecipando al concerto ed interpretando e suonando brani composti da Wheeler.
Secondo lo scrivente, in grande spolvero Bosso e Giuliani, protagonisti di un duetto sax e tromba da grandi virtuosi dello strumento, com'è nella tradizione del bebop parkeriano.
Danilo Rea, con il suo gruppo Doctor 3, ha come al solito incantato per sonorità e classe.
Enrico Pieranunzi, icona e grande leone del jazz italiano, ancora sulla breccia, ha eseguito in quintetto un brano da lui composto in onore di Wheeler dal titolo "Song for Kenny".
Quest'ultimo è stato più volte ricordato, da molti dei musicisti che hanno avuto l'occasione e la fortuna di suonare con lui, come un uomo mite e gentile, ma allo stesso tempo musicalmente geniale e scrupoloso. Il rammarico per averlo perso è stato sincero nelle parole di apprezzamento di più un musicista.
Ci fa piacere, infine, che la Casa del Jazz abbia riaperto i battenti rispettando il suo ruolo istituzionale ed ospitando una bellissima manifestazione di grande spessore culturale. Lo prendiamo come buon auspicio per il futuro…