Alla Lazio serve un’impresa, la stagione non è ancora chiusa
La stagione della Lazio ha deluso i tifosi biancocelesti, ma ancora c’è uno spiraglio per poter centrare l’obiettivo della società
Ormai se ne parla da mesi, il cammino della Lazio non è di certo quello che i suoi tifosi si aspettavano. Quando mancano solo sei giornate al termine del campionato le Aquile si ritrovano all'ottavo posto con un distacco dal sesto, posizione che garantisce l’accesso all’Europa League, di 4 punti con in mezzo il Sassuolo a 3 lunghezze. Inoltre, brucia ancora la pesante eliminazione agli ottavi di Europa League arrivata per mano dello Sparta Praga. Un’eliminazione maturata con un pesantissimo 3-0 all’Olimpico, dopo il pareggio in terra ceca per 1-1. La squadra di Pioli era arrivata in Europa League tramite un altro insuccesso quello subito ad agosto nei preliminari di Champions League contro il Bayer Leverkusen. Infine, la Lazio è fuori anche dalla Coppa Italia; a cancellarla dal tabellone è stata la Juventus che ai quarti è uscita trionfante dall’Olimpico per 1-0 con un gol dell’ex Lichtsteiner.
Questo il borsino di una stagione che, paragonata a quella precedente, è veramente fallimentare. Ai tifosi della Lazio fa sicuramente male pensare che esattamente un anno fa, a sei turni dal termine, i loro beniamini sostavano al secondo posto a più uno dai cugini della Roma e a più 10 dalla Fiorentina sesta. Inoltre i biancocelesti, eliminando in semifinale il Napoli, avevano conquistato la finale di Coppa Italia che avrebbero giocato in casa contro la Juventus. La squadra di Pioli rimase seconda fino alla 33° giornata poi, un passo falso contro l’Atalanta e la sconfitta alla penultima nel derby contro la Roma, fecero finire la Lazio al terzo posto ad un solo punto dai giallorossi. I biancocelesti arrivarono comunque alla qualificazione per la Coppa dalle grandi orecchie, ma dovettero passare per i preliminari estivi. Intanto il 20 maggio arrivò anche la sconfitta in finale di Tim Cup contro la Juve, ma la Lazio era uscita a testa alta da quel confronto, cadendo solo ai tempi supplementari dopo aver colpito un palo con Djordjevic.
La Lazio di adesso sembra lontana anni luce. A confronto esatto con un anno fa, quando sostava al secondo posto, la società ha totalizzato 14 punti in meno e soprattutto si ritrova a sei gradini più in basso in classifica. Le differenze emergono anche analizzando i reparti in campo. In difesa, forse un po’ per la mancanza di De Vrij, la Lazio ha commesso molti errori, soprattutto in fase di marcatura che hanno portato gli avversari a trafiggerla per ben 42 volte. L’anno scorso i gol subiti sino ad ora erano 31. Anche l’attacco risulta molto sottotono con 17 reti in meno all’attivo (59 contro 42).
L’andamento negativo della squadra ha portato all’esonero di Pioli che ha lasciato il posto a Simone Inzaghi, allenatore da tempo alla guida della primavera. Nello scorso turno, all’esordio assoluto in serie A, il tecnico ha ottenuto una buona vittoria per 3-0 in casa del Palermo, club che, però, non naviga in buone acque e lotta da tempo per la salvezza. Inzaghi ha la missione di chiudere al meglio il campionato e le speranze di centrare l’obiettivo Europa non sono del tutto abbandonate. Il Milan, approdato in finale di Coppa Italia, con le nuove disposizioni, per centrare la qualificazione in Europa deve anche arrivare sesto in campionato nel caso in cui esca sconfitto dalla finale all’Olimpico. Alla Lazio, dunque, serve rimontare i punti di svantaggio su Milan e Sassuolo e chiudere il campionato alla sesta posizione, ma i tifosi biancocelesti dovranno tifare Juventus in Coppa Italia. La stagione, quindi, nonostante un calendario sulla carta difficile, non è ancora del tutto archiviata anche se serve un’impresa che si sa, nel calcio non è mai un qualcosa di impossibile.