Allerta Terrorismo a Roma, l’opinione dei cittadini
Reportage a Ostia. “Aumentare la sicurezza” – ecco la richiesta dei cittadini
Gli attentati terroristici, per mano dei fondamentalisti islamici, che hanno scosso la Francia e l’Europa provocando immani tragedie, sono ancora freschi nelle memorie collettive di tutte le persone. Anche l’Italia a queste violenze inaudite, che hanno portato tantissime vittime (come nel caso del “Charlie Hebdo”), ha dovuto intraprendere una strada per aumentare la sicurezza nei luoghi nevralgici, e quindi tentare di prevenire questi infausti avvenimenti. Renzi, dal canto suo, ha promesso l’aumento di vigilanza dentro i luoghi d’aggregazione per i cittadini (stazioni, metro, aeroporti, monumenti, piazze, etc), poiché consapevole che quelle aree possono essere considerate sensibili ad attentati.
Per questo articolo abbiamo voluto constatare se i cittadini di Ostia, che prendono la metro, hanno cambiato le loro abitudini nel viaggiare sul mezzo pubblico, se hanno timori nel prenderlo dopo gli sconvolgenti fatti francesi, e soprattutto se hanno visto un aumento della sicurezza, nelle stazioni romane e a Ostia, per prevenire questi tragici fenomeni.
Sulla questione legata alle abitudini e alle paure legate al viaggiare sulla metro per il fenomeno del terrorismo, abbiamo voluto prima sentire gli studenti di Ostia, che sono assidui viaggiatori sul mezzo per motivi di studio. Gli studenti per lo più non avvertono questa paura legata alle drammatiche cronache di questi giorni, perché convinti che l’Italia possegga i giusti mezzi per tutelare i propri cittadini dalle azioni di tipo terroristico. Forti di queste convinzioni, lanciano anche un appello tramite noi, per invogliare gli altri cittadini a prendere coraggio e non spaventarsi alle azioni di questi terroristi, poiché secondo loro un grande segnale, a queste forze destabilizzatrici, arriva dall’audacia delle persone nell’affrontare l’attuale situazione. Qualche studente però ci ammette che ha un po’ di timore, ammettendo che seppur viva senza paure – e senza paura vede anche i volti degli altri viaggiatori sulla metro – la propria quotidianità, ha una leggera ansia nel pensare a quello che potrebbe succedere con un attacco.
Chi è più adulto, invece, è consapevole dei rischi del viaggiare sulla metro in questo periodo, ma per vivere deve fare obbligatoriamente come se nulla fosse accaduto. Infatti pur non avendo cambiato le abitudini nel prendere i mezzi pubblici, nel farlo ha aggiunto solo un po’ più di prudenza, che non guasta mai. Sulla stessa linea ci sono anche altre persone, che non vivendo con il cruccio del “succederà un attentato”, tirano avanti senza paura e consapevoli che se deve succedere, succederà.
Tra i tanti, però, c’è anche chi vive questi fatti con un senso di totale insicurezza, e viaggia sui mezzi pubblici solo perché costretto poiché non guida. Un totale disagio dovuto alla trascuratezza presente nelle stazioni di Roma e di Ostia.
Sull’aumento di sicurezza nelle stazioni, molti dei nostri passeggeri intervistati non hanno notato cambiamenti, e anzi per qualcuno il sistema di vigilanza all’interno degli stabili non è mutato dopo i tragici eventi terroristici. Ma se il controllo non è aumentato nelle fermate del Trenino, sul territorio di Ostia qualcuno ci fa notare come siano presenti più volanti che circolano, proprio per monitorare meglio la situazione lidense. Ma c’è anche chi ha visto questo aumento di vigilanza dentro le stazioni romane, appoggiando appieno la politica delle forze dell’ordine, che con attenzione e vigore, tentano in tutti i modi di prevenire questi fenomeni. Facendoci degli esempi, alcuni intervistati ci spiegano come alla stessa fermata di Piramide i controlli siano aumentati di gran lunga. Qualcun altro, che ha captato l’aumento del sistema di sicurezza nelle stazioni, crede però che questa nuova linea non basti, poiché per evitare fenomeni terroristici servono maggiori servizi di quelli che vengono messi attualmente in atto a Roma, sempre in tema di prevenzione a questi eventi.
Ma ci sono anche viaggiatori che sostengono che la sicurezza – all’interno delle stazioni romane e lidensi – sia totalmente inesistente. Nonostante Ostia sia vicina all’aeroporto Leonardo da Vinci, le fermate sono abbandonate, visto che all’interno sono state tolte le biglietterie, rimosse le guardie giurate e altri tipi di servizi che rendevano più vivibili queste strutture, considerate già da tempo realtà difficili. Anche la vigilanza all’esterno delle stazioni, come nel caso di Lido Centro, è stata rimossa all’inizio del 2015, rendendo così la zona poco sorvegliata, nonostante lì in passato siano avvenuti eventi spiacevoli, e che tutt’ora quell’area è vissuta da gente senza fissa dimora che spesso è ubriaca ai bordi della strada.
Chiedendo ai viaggiatori se vedono Ostia come bersaglio terroristico, tutti all’unanimità dicono che d’inverno non lo è. Parere che però cambia in vista dell’estate, quando la zona diventa meta turistica anche per gli stranieri. Secondo l’opinione degli intervistati, sarebbero propri i turisti a rendere Ostia vulnerabile a ipotetici attacchi terroristici. Per chi vive qui, i luoghi sensibili non saranno tanto le stazioni (in cui però – in vista della stagione – andranno aumentati i sistemi di sicurezza), quanto invece i locali notturni, che nel mese estivo aggregano migliaia di persone. Ecco perché, secondo alcuni, la sicurezza per la stagione deve anzitutto migliorare e aumentare sul lungomare. Tra i tanti, c’è anche chi vive l’arrivo dell’estate con paura per il fenomeno terrorismo, e questo stato d’animo lo si riscontra soprattutto in chi prende la metro per lavoro. Infatti questi intervistati sono consapevoli che determinati episodi, per essere prevenuti, avrebbero bisogno dell’utilizzo della “palla di vetro”, visto e considerato che avvengono in maniera improvvisa, e chi li mette in atto – agli occhi di tutti – risulta insospettabile.
Ma come preverrebbero il fenomeno “terrorismo” i nostri intervistati? Tutti sono d’accordo sull’aumento dei sistemi di sicurezza, nelle metro così come nel quartiere, con lo scopo di scovare quei presunti terroristi che passano inosservati agli occhi di tutti. C’è anche chi, su questa linea, dice che l’Italia – e Roma – ha già attuato buone decisioni per prevenire questi ipotetici attacchi, che nella nostra città non possiamo considerare remoti per motivi politici e culturali.
Altri viaggiatori sostengono che una completa "prevenzione" al terrorismo non sarà mai attuabile. Propongono invece un aumento di sicurezza su tutto il territorio romano, non concentrandosi solo sui punti nevralgici, visto che un attentato recentemente è stato svolto dentro un supermercato. Sarebbe quindi utile, per gli stessi, creare un sistema a quadranti, dove ogni volante controlla un perimetro oppure determinate attività commerciali considerate a rischio.
Tra i tanti c’è anche chi dice, sempre sulla sicurezza, che basterebbe ripristinare i sistemi di prima, ossia la reintroduzione del bigliettaio sui mezzi, il personale ATAC e COTRAL dentro le stazioni (e fuori dagli uffici), e i nostri soldati – invece d’inviarli all’estero – e Carabinieri in giro per le nostre strade a fare i dovuti controlli. Questa linea sarebbe desiderata anche dai lavoratori intervistati, che oltre a volere la cattura dei presunti terroristi, vorrebbero le nostre forze dell’ordine girare per i quartieri (definiti possibili nascondigli per questi esaltati) e l’introduzione di nuovi sistemi di sicurezza dentro le stazioni.