Ama, 4.000 euro in più al mese
Bufera sui superminimi di quadri e impiegati
L’operazione trasparenza avviata in Ama con la pubblicazione online degli stipendi dei dirigenti, prima mossa del nuovo amministratore delegato e presidente Daniele Fortini, scatena un effetto domino dalle conseguenze difficilmente prevedibili.
Mentre gli oltre 8 mila dipendenti della municipalizzata rifiuti non facevano che commentare i ragguardevoli compensi dei «capi» – dagli 80 mila ai 220 mila euro del direttore generale Giovanni Fiscon, circolano altre liste, stavolta di impiegati e quadri, anch’essi con stipendi gonfiati.
Negli anni della gestione di Franco Panzironi, insediato all’Ama nel 2008 dal sindaco neo-vincitore Gianni Alemanno, oltre alla raffica di assunzioni di Parentopoli, si è registrata una politica salariale a dir poco allegra. Gratifiche e superminimi sono stati elargiti a piene mani. A spese dei romani, certo, visto che l’Ama appartiene al Comune. E soprattutto a favore di parenti e «amici».
Tale pratica mesi fa spinse la Cgil a presentare un esposto alla Corte dei Conti contro il management Ama, «che al tavolo delle trattative – ricorda il segretario della Funzione pubblica, Natale Di Cola – in via informale ci confermò la presenza di stipendi anomali e secretati».
La procedura era questa: le buste paga «inconfessabili» venivano «lavorate» in modo diverso dalle altre, in modo che pochi impiegati fedelissimi fossero a conoscenza del loro «peso». Ma ora il tappo è saltato. E dai volantini anonimi si è passati a liste molto analitiche, che corrono di mano in mano, dai centri di stoccaggio dei rifiuti alle autorimesse, e alimentano malumori, invidie, veleni.
L’elenco più aggiornato contiene 15 quadri e impiegati beneficiati di superminimi annui variabili dai circa 4.000 euro del genero di Panzironi a una media di 10-20 mila, fino al top di 40-45 mila euro di compenso «extra» per 5 super-fortunati.