Roma, Ama dovrà pagare 80 milioni di euro al Colari
La Corte d’Appello conferma il lodo del 2013 e respinge il ricorso della municipalizzata
A pochi giorni dall’accordo tra Ama e Colari (Consorzio Laziale Rifiuti, di Manlio Cerroni, recentemente condannato a un anno di reclusione) sui 2 tmb di Malagrotta, sottoposti al provvedimento di interdittiva del prefetto Pecoraro – l’accordo prevede che sia Luigi De Sena, ex prefetto di Reggio Calabria, ad avere la delega per operare sul conto corrente su cui Ama verserà a Colari i corrispettivi per l’opera prestata dagli impianti – arriva la conferma, secondo quanto si apprende dall’agenzia DIRE, dell’esito dell’arbitrato dell’8 febbraio 2013: Ama dovrà rimborsare a Colari circa 80 milioni di euro, relativi alla gestione post mortem della discarica di Malagrotta. Questo è quanto ha deciso la prima sezione civile della Corte d’Appello, presieduta da Lucio Bochicchio. Ama dovrà anche pagare le spese legali in favore del Colari, per un importo pari a 100mila euro.
La pretesa di risarcimento di Cerroni nei confronti della municipalizzata capitolina, verteva sulla richiesta di pagamento di maggiori oneri per la gestione post mortem della discarica, a seguito del prolungamento da 10 a 30 anni del periodo post gestione in base alla normativa comunitaria. Richiesta, questa, accolta e confermata, quindi, dalla Corte d’Appello che ha respinto il ricorso di Ama in quanto l’azienda chiedeva che fosse effettuata una valutazione nel merito di quanto sancito dall’arbitrato. L’Appello, però, in questo caso poteva esprimersi solo su vizi procedurali.
L’azienda capitolina, contestando vari punti dell’arbitrato, si era infatti rivolta alla Corte d’Appello chiedendo che: fosse riconosciuta la carenza di legittimazione del Colari ad agire per tutte o alcune delle richieste in sede di arbitrato; fosse dichiarata l’incompetenza del collegio arbitrale; fossero dichiarate le domande del Colari; “fossero rifettate le domande del Colari per intervenuta compensazione tra gli importi che risultassero dovuti al Colari e il maggior credito maturato o maturando di Ama a titolo di oneri per la gestione post operativa trentennale della discarica, versati al Colari in misura eccedente i maggiori oneri da esso lamentati” – come si legge nella sentenza.
Come sottolinea inoltre l’agenzia DIRE, dal momento che il Comune di Roma, attraverso una lettera di manleva dell’assessore al Bilancio dell’epoca Rutelli, Marco Causi, sollevò Ama da qualunque tipo di onere in capo a questo arbitrato, si presume che i costi saranno a carico di Roma Capitale, salvo che l’Ama non presenti ricorso in Cassazione e veda riconosciuto in quella sede quanto negato fin qui dalla Corte d’Appello.
In particolare, gli 80 milioni di euro sono a titolo di rimborso dei maggiori oneri connessi al sopravvenuto obbligo del Colari di assicurare la gestione post operativa della discarica di Malagrotta per almeno 30 anni anziché per 10. Una parte più piccola, si divide tra 1.133.115,49 per l’incremento delle ore di lavoro notturno e 847.067,91 per l’ordinanza del 2 marzo 1999, dell’allora sindaco Francesco Rutelli, che imponeva la lavorazione dei rifiuti anche nei giorni festivi.