Ambientalismo, attacchi all’arte: “La madre dei gretini è sempre incinta”
Ambientalismo, ancora un folle attacco contro un’opera d’arte. In Germania imbrattato un Monet, come la settimana scorsa un Van Gogh a Londra
Dagli “attacchi d’arte” resi celebri a livello di televisione italiana da Giovanni Muciaccia, il peggior ambientalismo è passato a dei folli e ignobili attacchi all’arte. È successo questa settimana in Germania, come già quella precedente in Inghilterra. Ma la vera colpa è di chi (dalla politica ai media ad alcuni sedicenti “scienziati”) nutre da tempo l’ingiustificato eco-catastrofismo climatico.
Le follie dell’ambientalismo
Che l’ecologismo sia una delle peggiori ideologie del nostro tempo lo sosteniamo da parecchio. E siamo anche in buona compagnia – per esempio, del grande fisico e matematico britannico Freeman Dyson. Secondo cui «l’ambientalismo ha sostituito il socialismo come la principale religione laica», il che lo rende per sua stessa natura incline ai più oscuri fanatismi.
Basta questo a spiegare la (pessima) moda che sta prendendo piede tra i giovani affermazionisti del climate change (di origine antropica, ça va sans dire). I quali, come riporta TGCom24, dapprima hanno pensato male di lanciare salsa di pomodoro contro l’opera di Vincent Van Gogh “I Girasoli”, esposta a Londra. E poi, come riferisce Rai News, hanno scagliato del purè di patate contro il dipinto “Il pagliaio” di Claude Monet a Potsdam. E se nel primo caso il quadro era fortunatamente protetto da un vetro, nel secondo caso l’entità dei danni è ancora in corso di valutazione.
La colpa è degli allarmisti
A monte, però, la reale responsabilità di questi atti vandalici è di quanti fanno allarmismo pretestuoso su quella che è solo una «congettura non dimostrata». Come avevano brillantemente argomentato gli scienziati italiani autori dell’importante documento “Clima, una petizione controcorrente”.
A furia di gridare Al lupo! Al lupo!, infatti, prima poi qualcuno finisce inevitabilmente per crederci. E non bisogna dimenticare che, parafrasando il grande Ennio Flaiano, la madre dei gretini è sempre incinta.