Prima pagina » Scienze » Ambientalismo, se c’è chi vuole il reato di negazionismo climatico…

Ambientalismo, se c’è chi vuole il reato di negazionismo climatico…

Sarebbe la nuova frontiera del reato di opinione, che colpirebbe chi osa affermare verità scientifiche: peraltro mentre le auto elettriche (e la transizione ecologica) fanno flop

Clima e ambientalismo

Clima (© NASA / Wikimedia Commons)

Quando si pensa che i manutengoli dell’ambientalismo abbiano toccato il fondo, puntualmente e inesorabilmente iniziano a scavare. E così tirano fuori gioielli come quello dei colleghi di Editoriale Domani. I quali hanno pensato male di proporre l’istituzione di un nuovo reato, quello di “negazionismo climatico”, in un esplicito paragone con l’Olocausto tanto ridicolo quanto offensivo.

Clima e ambientalismo
Clima (© NASA via Wikimedia Commons)

Sarebbe la nuova frontiera del reato di opinione, che ora dovrebbe arrivare a colpire addirittura chi osa affermare delle verità scientifiche. Nemmeno la profetica fantasia di George Orwell era riuscita a concepire una simile follia.

George Orwell
George Orwell (1903-1950). © BBC via Wikimedia Commons

Come infatti noi stessi abbiamo più volte argomentato, il climate change è sostanzialmente indipendente dalle attività antropiche. Che incidono al massimo «al livello del 5%», mentre «il 95% dipende da fenomeni naturali legati al Sole», secondo un luminare del calibro di Antonino Zichichi. Che peraltro fa parte di un parterre de roi che include due Nobel per la Fisica come il norvegese Ivar Giaever e l’americano John Clauser.

Antonino Zichichi
Antonino Zichichi (© Gabriella Clare Marino via Wikimedia Commons)

Scienziati ed esperti che forse sono in grado di affrontare l’argomento con più cognizione di causa rispetto a ragazzini ideologizzati e pappagalli mediatici. Anche se si discostano dalla narrazione a reti unificate del pensiero unico green dominante – anzi, a maggior ragione.

Ambientalismo, la folle proposta del reato di negazionismo climatico

Oltretutto, l’eco-delirio affermazionista è arrivato – con un tempismo perfetto – proprio nei giorni in cui un feticcio dell’ambientalismo come l’auto elettrica mostrava tutti i suoi limiti. Come infatti riporta Meteo Web, in Emilia-Romagna, causa alluvione, gli apparati energetici delle vetture sono andati in tilt e le macchine hanno iniziato a esplodere. Tant’è che, per esempio, il Comune di Ravenna ha ordinato ai proprietari di questi veicoli di porli «per 15 giorni in quarantena» per tutelare la «pubblica incolumità».

Peraltro non è nemmeno la prima volta che questi mezzi fanno flop, come aveva imparato a sue spese l’allora segretario dem Enrico “stai sereno” Letta. Lasciato clamorosamente a piedi dal pulmino elettrico con cui aveva deciso di girare l’Italia durante la campagna elettorale per le Politiche 2022.

Enrico Letta
Enrico Letta (© Niccolò Caranti via Wikimedia Commons)

Ecco, di fronte a episodi del genere, siamo ancora liberi di sostenere che la transizione ecologica imposta dall’Europa, parafrasando Fantozzi, è una boiata pazzesca? Del Domani, ammoniva già Lorenzo de’ Medici, non v’è certezza.