Ambiente, Biden impone limiti ridicoli alle emissioni di CO2 in Usa
L’Environmental Protection Agency pretende che dal 2032 le centrali a carbone e i nuovi impianti a gas taglino l’anidride carbonica del 90%: che li obbligherebbe a chiudere, scatenando la crisi energetica
L’amministrazione Biden ne ha combinata un’altra delle sue, in tema – come spesso accade – di ambiente. O meglio, di genuflessione a quell’ambientalismo affermazionista che antiscientificamente spaccia l’uomo come responsabile dei cambiamenti di un clima in verità mai statico. E che quindi propone, anzi impone soluzioni ideologizzate, dunque totalmente slegate dalla realtà.
La ridicola misura dell’Agenzia americana per la Protezione dell’Ambiente
Stavolta il “braccio armato” di Sleepy Joe Biden, come rileva il Financial Times, è stata l’Agenzia americana per la Protezione dell’Ambiente (Environmental Protection Agency). La quale ha finalizzato un pacchetto di regole indirizzate alle centrali a carbone che progettano di operare dopo il 2039, e ai nuovi impianti a gas. Da cui l’EPA pretenderebbe il taglio o la cattura del 90% delle emissioni di CO2 a partire dal 2032.
Obiettivi ridicoli, come del resto tutti quelli dell’European Green Deal. A monte, perché mirano a contrastare il climate change, benché il contributo antropico sia irrisorio – tra il 5 e il 10%, secondo un luminare come Antonino Zichichi.
A valle, perché sono «irrealistici e irraggiungibili» ha tuonato Jim Matheson, amministratore delegato dell’Associazione Nazionale delle Cooperative Elettriche Rurali (ed ex deputato democratico), come riporta Fox News. Al punto che lascerebbero gli stabilimenti «senza altra opzione che chiudere», come da allarme lanciato da Patrick Morrisey, Procuratore generale della Virginia Occidentale, citato dalla CNN.
Allarme doppio in effetti, perché non è nemmeno prevista la costruzione di nuovi reattori nucleari che sarebbero l’unica alternativa possibile, stante l’acclarata inadeguatezza delle rinnovabili. L’inevitabile conseguenza, quindi, sarebbe quella di precipitare in una crisi energetica infinitamente più devastante dell’attuale. Sicuri che le eco-follie green valgano un tale pericolo?