Ambiente, Profughi del clima
Previste temperature di oltre 50 gradi entro il 2050 e conseguenti fughe di massa da territori che diventeranno invivibili
Se, oggi, l’Europa fa i conti con milioni di disperati che fuggono dalla guerra e dalla fame con le conseguenze drammatiche che tutti i giorni occupano giornali e telegiornali di tutto il mondo, quello che si prospetta a breve termine è qualcosa di ben più grave. Un vero e proprio esodo dai caratteri biblici che significherà sconvolgimenti difficilmente immaginabili.
La drammatica previsione arriva dallo studio dei ricercatori del Max-Planck Institute che hanno posto sotto osservazione le temperature medie degli ultimi anni proiettando i risultati ottenuti nel prossimo futuro, tenendo conto del riscaldamento globale, dello scioglimento dei ghiacci e dei fattori climatici che, nell’ultimo ventennio, stanno sconvolgendo il pianeta.
Così, se anche l’aumento della temperatura a livello globale fosse contenuta entro i celeberrimi due gradi rispetto a due secoli fa, prima dell’arrivo delle prime industrie, in Medio Oriente e nell’Africa settentrionale, le temperature subirebbero comunque un incremento di oltre 4 gradi, tanto che, nelle notti d’estate si registrerebbero non meno di 30 gradi per arrivare ad oltre i 45 durante il giorno.
E’ facile immaginare che, in quelle condizioni, la vita dell’uomo verrebbe messa a dura prova. Territori e regioni già pesantemente provate diverrebbero invivibili. Va da sé che, con terreni pressoché aridi e improduttivi non vi sarebbe altra scelta che la fuga.
Da qui, la previsione dell’esodo. Da qui la necessità di ripensare la società che, ancora oggi, chiude gli occhi di fronte alla realtà. Come fosse qualcosa che potrebbe accadere a qualcun altro. Come fosse un film.