American Hospital: malati e lavoratori, stesso diritto alla salute
Scioperano i lavoratori della MAST S.p.a. che prestano servizio di pulizia in appalto presso il Rome American Hospital
Continua la lotta dei lavoratori della MAST Spa che prestano il servizio di pulizia in appalto presso il Rome American Hospital e che sciopereranno per la seconda volta il 31 maggio ed il 1 giugno. Sciopero questo che segue quello del 16 aprile scorso e che è legato ad una vertenza sui carichi di lavoro in atto dal febbraio 2018. Gli iscritti alla F.A.S.T. (Federazione Autonoma dei Lavoratori dei Trasporti) CONF.S.A.L. lamentano da tempo l’aumento dei metri quadri da pulire, senza che ci sia una correlata crescita del parametro orario. Inutili sono stati i tentativi di mediazione presso la Prefettura di Roma e gli incontri in sede aziendale: né ditta né committenza hanno ceduto di un millimetro. Unica offerta ricevuta, e rinviata al mittente, è stata l’aumento del parametro orario in altri appalti.
La situazione è simile a quella in cui versano molti lavoratori degli appalti del settore multiservizi che sono soggetti a continui cambi di ditta ed a riduzione della base d’asta dell’appalto. Eppure le maestranze ivi impegnate hanno sempre svolto con professionalità un’attività che risulta indispensabile per la sanificazione di molti servizi resi alla cittadinanza. L’attuale vertenza in corso si unisce a quella degli autoferrotranvieri delle aziende Roma e Tevere TPL che da mesi lamentano i ritardi nel pagamento del salario e le difficoltà delle condizioni di lavoro. Per questo, seppur per diverse motivazioni, ma con il telone di fondo della solidarietà fra lavoratori, le “camicie blu” della F.A.S.T. manifesteranno con i loro colleghi del settore pulizie davanti alla sede del Rome American Hospital di Via Longoni.
"Siamo molto preoccupati – ci dice Alessandro Neri della FAST Lazio– per le problematiche dei due settori in quanto i continui ribassi delle basi d’asta degli appalti ricadono troppe volte sulla pelle dei lavoratori. Sarebbe necessario uno sforzo di istituzioni, parti sociali e committenti per trovare un equilibrio, magari con una autorità terza, che garantisca al contempo servizi efficienti, giusti e tempestivi salari e marginalità datoriali”. Nella sede sindacale di Via Prenestina ci fanno sapere che non abbasseranno la guardia e che continueranno a controllare l’andamento della querelle in corso, sicuri che l’unione tra lavoratori e la contrattazione collettiva è l’unica via per la miglioria della loro vita pubblica e privata.
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