Amministrative 2021, col pretesto della pandemia scatta il rinvio in autunno
Il Governo fa slittare le urne, sperando in un futuro quadro sanitario migliore. Ma già si parla di democrazia interrotta, e c’è il precedente del Portogallo che ha votato in lockdown
Il Consiglio dei Ministri ha sancito lo slittamento delle Elezioni Amministrative 2021, attualmente previste in primavera, probabilmente al prossimo autunno. Covid-19 permettendo, ça va sans dire. Perché la ragione del rinvio è la pandemia, ma è una ragione controversa, che nel dibattito politico assume già i connotati di un pretesto.
Il rinvio delle Amministrative 2021
Il Decreto per il differimento delle Amministrative 2021 era già sul tavolo del Premier Mario Draghi, e alla fine è arrivata anche l’ufficialità. D’altronde, l’esecutivo aveva la deadline dell’11 marzo, quando sarebbero scaduti i termini per la presentazione delle liste per le Regionali calabresi, finora fissate all’11 aprile.
Gli altri appuntamenti procrastinati sono le Suppletive di Siena e le Comunali, che interesseranno oltre 1.200 città. Incluse metropoli quali Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna.
Un provvedimento erga omnes ha dunque posticipato le urne di circa sei mesi, in un periodo compreso tra il 15 settembre e il 15 ottobre prossimo. A questo punto dovrebbe essere privilegiata la formula dell’Election Day, che si potrebbe tenere domenica 10 e lunedì 11 ottobre.
Una prospettiva che ha già suscitato dure reazioni, come quella di Andrea Bernaudo, presidente dei Liberisti Italiani e candidato sindaco nella Capitale. Secondo cui Palazzo Chigi avrebbe dovuto «garantire il voto in sicurezza», perché «interrompere la democrazia è troppo facile, ma altrettanto grave».
Anche perché c’è pure un precedente, per di più molto recente, dal momento che risale a neanche un mese e mezzo fa. Quando in Portogallo i seggi per le Presidenziali sono stati aperti in pieno lockdown.
L’Italia, invece, ha privilegiato la linea della prudenza: forse, dopotutto, la sovranità appartiene – almeno in parte – al coronavirus.
Le ragioni dello slittamento
Il Governo ha ritenuto troppo alto il rischio epidemiologico, legato soprattutto ai comizi che precedono le tornate elettorali. Questione del resto già sollevata dal Capo dello Stato Sergio Mattarella nel momento in cui aveva annunciato il conferimento dell’incarico a SuperMario.
«Le elezioni non consistono soltanto nel giorno in cui ci si reca a votare, ma includono molte e complesse attività precedenti per formare e presentare le candidature. Inoltre la successiva campagna elettorale richiede – inevitabilmente – tanti incontri affollati, assemblee, comizi. Nel ritmo frenetico elettorale è pressoché impossibile che si svolgano con i necessari distanziamenti».
Inoltre, alle difficoltà di carattere sanitario se ne sarebbero aggiunte altre inerenti alla scuola. La Didattica a Distanza, infatti, ha già causato fin troppi danni agli studenti, perciò l’orientamento era quello di evitare ulteriori giorni di chiusura degli istituti. Col risultato, logico e insieme paradossale, che sono state le Amministrative 2021 a venire… rimandate a settembre (o ottobre)!