Amministrative Roma: ecco perché al ballottaggio arriveranno Raggi e Calenda
Per questo al ballottaggio arriveranno Carlo Calenda e Virginia Raggi. Per la politica di chi non ha a cuore il bene di Roma e dei romani
Il 3 e 4 del prossimo mese di ottobre i cittadini della Capitale saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco di Roma. I candidati sono 21, più un escluso che si è rivolto al TAR ed è in attesa del pronunciamento per una eventuale riammissione nella competizione elettorale.
Partita a quattro
La vera partita la giocheranno in quattro: la sindaca uscente Virginia Raggi per il M5S, Enrico Michetti per il centrodestra, Roberto Gualtieri per il centro sinistra e Carlo Calenda, fuoriuscito dal PD e leader di Azione.
Certamente chi sarà eletto sindaco non dormirà sonni tranquilli con il debito miliardario delle casse capitoline. Un passivo stimato in 23 miliardi, che avrebbe dovuto essere riassorbito entro il 2033. Un termine poi prorogato al 2048 e che ha reso i romani quei cittadini che pagano l’IRPEF più alta d’Italia.
Atac e Ama
Anche le due partecipate ATAC e AMA sono fallimentari, sia nell’ erogazione di servizi che in termini economico finanziari. Sono praticamente decotte. Come mai sia il centrosinistra che il centrodestra sono così poco incisivi, lenti e per nulla convincenti? Paradossalmente assenti nel dibattito politico, senza un progetto che faccia immaginare la città verso il futuro?
Lo spauracchio del voto disgiunto
Negli ultimi giorni di campagna elettorale si farà strada il tiro al piccione e gli sgambetti dagli amici saranno continui. Così i veti incrociati, che si arricchiranno di aspetti nebulosi e accordi trasversali che saranno determinanti per la vittoria finale. Per Roberto Gualtieri inizieranno i guai all’interno del PD perché essendo stato imposto dal comunista D’Alema sicuramente gli ex democristiani applicheranno il voto disgiunto.
Altra vicenda poco chiara riguarda Enrico Michetti, che voluto da Giorgia, faticherà a ottenere il consenso da parte delle altre forze politiche della coalizione. C’è chi vorrebbe frenare l’ascesa di FDI a Roma. Anche per il povero Enrico, voto disgiunto. Come mai sia la sinistra che la destra hanno candidato uomini di così piccolo spessore?
Per questi e altri motivi al ballottaggio arriveranno Carlo Calenda e Virginia Raggi. Questa è la politica dei politicanti che non hanno a cuore il bene della Capitale e dei romani, ma fanno esclusivamente ragionamenti per rafforzare i propri tornaconti oscuri e squallidi. Chi potrà rilanciare la Capitale e condurla tra le dieci Capitali più importanti al mondo? Attualmente Roma sembra la capitale di uno degli Stati dell’Africa subsahariana. Auguroni romani.
Cesare Giubbi