Animali e Covid-19: come abituare cani e gatti alla nostra assenza dopo la pandemia
I consigli dell’esperta per aiutare i nostri amici a ritrovare la serenità quando noi non siamo in casa
Con la ripartenza delle attività post-pandemia, a risentirne maggiormente potrebbero essere proprio i nostri amici a quattro zampe. Abituati dopo un lungo periodo di tempo alla nostra continua compagnia, infatti, la ripresa del lavoro fuori da casa rischia di essere un vero e proprio trauma per i nostri amici pelosi. Si tratta di animali abitudinari che, appunto, risentono dei cambiamenti significativi nella loro -e nella nostra – quotidianità.
L’esperta comportamentista animale, la dottoressa Maria Chiara Catalani, ha rilasciato a La Stampa dei consigli utili per far affrontare al meglio questo momento di stress per cani e gatti che hanno condiviso con noi i mesi in casa. Ecco i consigli rilasciati dal medico veterinario sulle azioni da adottare nel caso si debba lasciare da solo il nostro animale domestico dopo un lungo periodo in compagnia.
Il cane: un animale da branco
Il cane ama trascorrere il tempo con il suo padrone e, per natura, soffre moltissimo la solitudine essendo un animale da branco. Cosa possiamo fare per aiutarlo?
- Fargli ritrovare la sua autonomia. È un passaggio fondamentale, che deve procedere per gradi. L’animale non è più abituato a stare solo e passare dalla compagnia costante alla solitudine per diverse ore potrebbe essere davvero troppo stressante per lui. Ecco perché è importante iniziare con piccole separazioni, come delle brevi uscite, magari dopo aver lasciato un suo oggetto preferito (un cuscino o un gioco). Una buona soluzione è quella anche di lasciargli uno snack da sgranocchiare in nostra assenza. In questo modo il distacco sarà decisamente più graduale e, quindi, molto meno traumatico per il nostro fido.
- Dedicargli il tempo necessario. Prima di assentarci da casa per lungo tempo, sarebbe il caso di trascorrere con lui un lungo momento di condivisione e svago. Una passeggiata divertente, gratificante e rilassante – per entrambi – è l’ideale. Poi possiamo accompagnarlo nel suo posto preferito nella casa, aiutarlo a rilassarsi e salutarlo prima di uscire.
- Valutare l’ipotesi di un dog sitter o un asilo per cani. Sono delle ottime soluzioni in caso l’animale mostrasse segni di insofferenza. Molti cani abbaiano o distruggono letteralmente casa se sottoposti al forte stress dato dalla solitudine. Portare il nostro amico in un asilo per cani o chiamare qualcuno che si occupi di lui potrebbe essere un passaggio necessario per i primi tempi, e sarebbe un primo ed efficace step per affrontare il cambiamento in modo graduale.
- Portarlo con sé. Alcune aziende aderiscono al “Pets at work”. Si tratta di un’iniziativa lodevole che permette a quanti possiedono un animale domestico di portare il proprio compagno peloso in ufficio. In questo caso, comunque, è necessario monitorare l’animale e prestare attenzione a come ci comunica il proprio stato d’animo. Si tratta, comunque, di un cambiamento importante e il nostro amico potrebbe aver bisogno di uscire più spesso del solito dal luogo di lavoro, per ricaricare quilibrio ed energie.
- Rispettare i suoi ritmi. Qualunque strada si scelga di seguire, la parola d’ordine è sempre una: gradualità. Quello a cui davvero dobbiamo mostrare più attenzione sono i ritmi del nostro animale e aiutarlo nel superare il trauma di vederci andar via, passando più tempo di qualità insieme a lui, tra giochi, passeggiate e relax.
Il gatto: riconquista della solitudine
Un discorso diverso va fatto per i nostri amici felini. La maggior parte dei gatti ha risentito di non poter trascorrere dei momenti di solitudine in casa; per loro, il rapporto che hanno con noi è tanto importante quanto trascorrere del tempo senza i loro padroni, godendosi una stanza – o meglio ancora un’intera casa – tutta per loro. Il gatto potrebbe quindi aver reagito in due modi: ha risentito dell’impossibilità di godere dei suoi spazi, oppure avrà sviluppato un forte attaccamento nei nostri confronti. Le strade da seguire dipenderanno da che tipo di comportamento avrà assunto l’animale. In ogni caso, per aiutarlo, possiamo:
- Fargli ritrovare la sua autonomia. Anche questo processo va svolto con gradualità. In casa una buona idea sarebbe quella di aiutarlo con la caccia al tesoro, con degli snack o delle sorprese da scovare in stanze e luoghi diversi da quelli che abitualmente frequentiamo anche noi. In questo modo il suo viversi di nuovo l’autonomia sarà associato al rinforzo positivo delle sorprese nascoste, e per lui sarà molto più facile affrontare la solitudine in casa.
- Gestire il suo nervosismo. Il gatto potrebbe aver accumulato un certo nervosismo nelle ore trascorse in casa. Del cibo secco da lasciare in giro potrebbe correre in nostro aiuto durante le ore in nostra assenza. Ovviamente sempre senza dimenticarsi acqua fresca e lettiera pulita! Il gatto sarà così più che felice di godersi le sue ore di totale autonomia.
- Non introdurre un secondo gatto solo per fargli compagnia. La convivenza tra gatti in un luogo chiuso non è sempre di semplice gestione – eccezion fatta se i felini sono cresciuti insieme. Anzi, questo “espediente” potrebbe risultare molto traumatico per entrambi gli animali.
- Dargli da mangiare poco e spesso. Piccoli pasti più volte al giorno – un dispenser con del cibo è l’ideale – possono rappresentare dei validissimi alleati contro la solitudine del felino.
- Stimolarlo con dei passatempi. In questo il gioco predatorio è una buona soluzione. Al fine di rendere le giornate di solitudine decisamente divertenti, un ottimo espediente potrebbe essere quella di costruire dei “labirinti” con scatole, scatoloni, tubi e tutto ciò che possa stimolare l’animale nella cattura di palline di carta – che vi andranno nascoste all’interno. Il gatto sarà molto più felice e appagato al nostro rientro.