Animalismo: parla Stefano Fuccelli
Intervista esclusiva a Stefano Fuccelli, fondatore e presidente del Partito Animalista Europeo
Il volto politico dell’animalismo è romano. Si chiama Stefano Fuccelli, presidente e fondatore del Partito Animalista Europeo, movimento politico indipendente e autonomo nato nel 2006 a Roma.
In esclusiva per il Quotidiano del Lazio, un’intervista dedicata alle battaglie che il PAE ha portato avanti in questo ultimo anno di mobilitazioni, registrando l’adesione di diverse centinaia di cittadini in tutta la Capitale.
Il 2013 agli sgoccioli, è stato un anno denso d'accadimenti per il PAE. Quali sono stati i momenti più salienti?
Possiamo considerare tre importanti risultati: la liberazione degli 8 beagle destinati alla sperimentazione scientifica concessi dai laboratori della Menarini di Pomezia in seguito di una protesta dai toni alti e risoluti (in quell’occasione Fuccelli fu trasportato in ambulanza al pronto soccorso della Clinica S. Anna dopo esser stato spintonato dalle forze dell’ordine -ndr); l'inaugurazione del tavolo tecnico scientifico sui metodi alternativi alla sperimentazione animale in seguito ad una efficiente diplomazia politica con il Ministro della Salute Renato Balduzzi, prima volta nella storia, e la prosecuzione dello stesso con l'attuale Ministro Beatrice Lorenzin. In ultimo, non certo per importanza, la sospensione definitiva della caccia alla volpe in seguito a "deprecabili invasioni di sedi istituzionali compiute da gruppi di scontro organizzati ", queste sono le parole con cui la Giunta provinciale di Siena ha bollato la nostra protesta pacifica.
Continuando a parlare di vivisezione, abbiamo saputo che su questo argomento sei intervenuto anche a Bruxelles. Quali contenuti hanno caratterizzato il tuo intervento?
La questione della sperimentazione animale è stata analizzata non soltanto dal profilo etico e scientifico, peraltro ben rappresentato, ma ha toccato temi relativi alla giustizia: la connivenza delle lobby del farmaco con la classe politica corrotta ed immorale. Il mio intervento ha evidenziato dati contenuti nel rapporto sulla corruzione realizzato dalla Commissione ministeriale sulla prevenzione del fenomeno corruttivo coordinata dal consigliere Roberto Garofoli, magistrato del Consiglio di Stato ed istituita dall’ex Ministro Patroni Griffi. Dal rapporto emerge che è la Sanità il settore maggiormente esposto al rischio di corruzione per ragioni di ordine finanziario. Anche Francesco Saverio Mennini dell'Università Tor Vergata di Roma, a margine di un recente intervento alla prima assise nazionale sull'etica di Sanità pubblica riferisce che "nel settore della sanità, la corruzione rappresenta una questione di vita e morte".
A conclusione del mio intervento ho criticato aspramente la Direttiva 2010/63/UE (detta “per la protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici” – ndr), poiché non ha avviato il percorso di abolizione della sperimentazione animale come previsto dai trattati europei, secondo i quali le politiche dell’UE devono tenere pienamente conto delle esigenze e del benessere degli animali in quanto esseri senzienti. I lavori della Commissione dell’Unione Europea incentrati sulla revisione della Direttiva 86/609/CEE, iniziati nel novembre 2008, sono stati condizionati dall’industria e dalla lobby vivisettoria mentre del tutto inefficiente l’azione della lobby animalista rappresentata dall’ EUROGROUP FOR ANIMALS cui fa parte la LAV, unico membro italiano.
Oltre all'impegno europeo, ci sono molte iniziative che il PAE porta avanti su Roma da anni. Ad esempio, come si è risolta la disputa coi vetturini delle botticelle?
Le diffuse irregolarità che caratterizzano il mondo dei vetturini persistono anche con la nuova Amministrazione che fa capo a Ignazio Marino. Le ronde animaliste da noi organizzate con l'intento di verificare l'applicazione e la vigilanza sull'osservanza dei regolamenti per la tutela dei cavalli, note alla cronaca nazionale ed internazionale in seguito alla maxirissa del 4 agosto 2012 le cui immagini 5 feriti e tre arrestati hanno fatto il giro del mondo, hanno indotto il precedente sindaco Alemanno ad emanare un’ordinanza di blocco della circolazione da parte delle botticelle romane nel caso di allerta caldo stabilito dal ministero della Salute. Eppure, anche con la nuova amministrazione comunale, capita di frequente che malgrado le temperature proibitive, i vetturini circolino indisturbati. Per questo ad agosto abbiamo interessato l'Autorità giudiziaria denunciando alcuni agenti della polizia municipale per non aver vigilato sull’osservanza di quanto disposto dalla Deliberazione 68 Testo Unico del Regolamento Capitolino (riguardante tutte quelle norme per la sicurezza dei cavalli -ndr).
Il PAE chiede, comunque, la soppressione di questo servizio di trasporto pubblico non di linea.
Durante le scorse elezioni, molti dei candidati antagonisti hanno criticato il sindaco Marino per i suoi trascorsi nel campo della vivisezione. Alla fine dei giochi, erano solo slogan elettorali, oppure, hai riscontrato una reale apertura verso queste tematiche?
Solo slogan elettorali, del tutto pretestuosa l'accusa di appartenere alla categoria dei vivisettori visto che le competenze di un sindaco escludono questo ambito. D'altra parte i candidati fanno i propri interessi e scelgono la migliore propaganda elettorale, quello che non giustifico, invece, sono gli animalisti che hanno votato Marino od Alemanno al primo turno. Evidentemente non volevano il cambiamento considerando positivo ed approvando il loro operato. Tale scelta, per imperizia o per posizioni politiche o per interessi personali, ha, di fatto, contribuito a condannare gli animali della capitale ad altri cinque anni di grandi sofferenze. Questi pseudo-animalisti avranno sulla coscienza il peso di tale disastro. A Roma una metà degli elettori non ha votato, sbagliando. Il PAE ha sostenuto la candidatura di Marcello de Vito, il candidato a sindaco di M5s aveva sottoscritto il programma del PAE e preso impegni precisi con i cittadini romani per quanto concerne il benessere animale invitando al voto utile per un radicale cambiamento
Se dovessi lanciare un appello ad Alemanno (che si è più volte dichiarato a favore della ricerca senza animali), cosa gli diresti?
Che si dovrebbe vergognare per avere condotto al fallimento le politiche animaliste nel corso della sua amministrazione.