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App Immuni: molte polemiche ma forse non sarà neppure efficace

Se il 60% della popolazione non scaricherà l’App, i suoi risultati potrebbero essere vanificati

Smartphone

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La nuova App Immuni, pensata per tracciare i contagiati da Covid-19 e firmata dal commissario straordinario Domenico Arcuri ha sollevato polemiche in merito alla sua legittimità, ma ora spuntano alcuni dubbi rispetto alla sua efficacia: L’App sarà scaricabile volontariamente e funzionerà con sistema Bluetooth. Ma la sua efficacia si fonda su un sistema collettivo, dovrà infatti essere attiva nello smartphone di almeno il 60% della popolazione per dare i risultati sperati, cioè quello di contenere un’eventuale seconda ondata di contagi durante la Fase 2.

Gli anziani, osservati speciali prima della Fase 2

Gli anziani, cioè proprio coloro che sono più a rischio di gravi effetti della malattia in caso di contagio, sono però coloro che meno hanno confidenza con i dispositivi virtuali e quindi l’App Immuni è una complicanza. Dunque per loro l’alternativa potrebbe essere quella di indossare un braccialetto elettronico. Ipotesi che resterebbe comunque nella facoltà della persona. Forse resteranno delle limitazioni alla libertà personale di movimento per coloro che sceglieranno di non scaricarla?

Il dubbio degli anni 2000: più liberi o più sicuri?

Su questo non vi sono ancora decisioni ufficiali da parte del Governo. Argomento molto delicato quello che contrappone l’esigenza di sicurezza e il rispetto della propria libertà e dei propri dati personali. Quanto siamo disposti a sacrificare della nostra sfera intima per guadagnare in sicurezza e come in questo caso, in salute? Un dibattito nato al tempo degli attentati terroristici e che ancora oggi non ha trovato una risposta valida per tutti. C’è sempre chi non ha alcuna voglia di essere costretto a mettere dei limiti ai propri desideri, alle proprie ambizioni e che è pronto a rischiare di correre pericoli che si augura non si concretizzino mai. Altri invece chiedono a gran voce maggiori certezze e sono più concilianti quando un’autorità oppure un Governo decidono di imporre norme e confini che significano lo stravolgimento delle proprie abitudini di vita.

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