Apre giardino Palazzo Venezia, un’oasi nel cuore di Roma
Tra wi-fi gratuito, lampioni e panchine, Palazzo Venezia rinasce e riapre i suoi spazi esterni al pubblico, e presto un ristorante
Una nuova ''piazza'' nel cuore di Roma, un'oasi immersa nel Rinascimento che fino a ieri era un parcheggio e oggi torna a vivere ospitando concerti, rappresentazioni teatrali e conversazioni d'arte.
Palazzo Venezia presenta il suo giardino ritrovato, "un regalo alla città", per dirla con il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, che dal 20 giugno apre le sue porte con una rassegna di arte, musica e spettacoli in programma fino al 16 settembre.
Un "primo passo" di un progetto che coinvolgerà tutto il riassetto del Museo, già finanziato con 5,4 milioni di euro per il triennio 2016-2018. "Si restituisce alla città un luogo importante, che era diventato un parcheggio e dove soltanto una delle quattro porte era aperta – ha detto Franceschini – Da oggi, questa sarà un'oasi nel cuore di Roma, un luogo a supporto delle attività museali.
E presto – ha aggiunto – ci saranno servizi aggiuntivi e un ristorante che si affaccerà sul giardino. Credo che i progetti di valorizzazione passino attraverso scelte di questo tipo".
Ad aprire la rassegna nel giardino ritrovato di Palazzo Venezia sarà il musicista Luigi Cinque con l'Hypertex Orchestra e un concerto installazione realizzato ad hoc per la rassegna. Il 25 giugno, invece, sarà la volta di Fabrizio Bosso, mentre il primo appuntamento teatrale sarà il 28 giugno con il ritorno nella Capitale della Compagnia della Fortezza di Armando Punzo. E poi la danza di Virginio Sieni il 4 luglio e, l'1 e l'8 agosto, quella del Balletto di Roma.
Il 30 agosto la Compagnia Lombardi Tiezzi porta in scena Il ritorno di Casanova, mentre a chiudere la rassegna, il 16 settembre, saranno Daniele Di Bonaventura e Paolo Fresu. E se musica e teatro animeranno le serate a Palazzo Venezia, di giorno il giardino resterà aperto al pubblico. Grazie al restyling, adesso la fontana settecentesca non è più circondata dalle macchine dei dipendenti, ma da arredi che accolgono i visitatori.
Tra wi-fi gratuito, lampioni e panchine, Palazzo Venezia rinasce e riapre i suoi spazi esterni al pubblico, lasciandosi "definitivamente alle spalle, settant'anni dopo, i pesi storici e ideologici che ne impedivano la valorizzazione, la cui storia è iniziata molto prima del Ventennio", ha ricordato Franceschini.
E in effetti, l'edificio rinascimentale era stato scelto da Benito Mussolini come quartier generale del suo potere, diventando un "simbolo negativo del fascismo". Ancora oggi i fasci littori sono impressi sui pavimenti interni, "ma non mi sembra sia un motivo per distruggerli – ha aggiunto il ministro – Ormai sono una parte per fortuna lontana della storia a cui si può guardare con necessario distacco".
Ironia della sorte, le panchine che adornano il giardino sono tutte firmate ''Benito'', nome della ditta spagnola che ha fornito l'arredo e che ha piazzato il marchio ''Benito'' con targhette verdi sulla parte alta e con la ghisa su quella laterale. "Uno scherzo del destino" per la direttrice Sonia Martone: "Ma non le toglieremo, lasciare le cose come sono è come voler vivere diversamente quest'aura che era nel Palazzo".