Argentina, Mercedes Sosa amava farsi chiamare “La Negra”
Un percorso umano non certo facile, ma soprattutto il canto vissuto come strumento di comunicazione e di battaglia politica
Amava farsi chiamare La Negra, perché era sempre dalla parte degli ultimi e con rara coerenza per un’artista ha usato la sua arte sempre come strumento di lotta a favore del popolo. Il suo destino era racchiuso nella sua voce ed è questa la chiave l’autore e regista Pino Ammendola ha usato per raccontare l’indimenticabile Mercedes Sosa in un suggestivo spettacolo di teatro-musica che vedrà in scena, sabato 23 gennaio presso la Villa Guglielmi di Fiumicino (RM) va in scena “Todo cambia”, l’attrice e cantante Maria Letizia Gorga accompagnata dal vivo dai musicisti Stefano De Meo al pianoforte e Pino Iodice alla chitarra. La parabola umana di una donna nata poverissima eppure dotata della ricchezza più grande: l’amore per la vita e il desiderio di battersi contro l’ingiustizia.
Un percorso umano non certo facile, ma soprattutto il canto vissuto come strumento di comunicazione e di battaglia politica. Il racconto, come negli altri testi dell’autore, si lega in una partitura ininterrotta alle canzoni, inseguendo questa duplice e mai disgiunta realtà di donna e di artista. Si scoprono i segreti di un’anima tormentata che, dietro la sua inguaribile voglia di lottare per il bene degli altri, nasconde un senso profondo di solitudine e di dolore. Dolore che diventa dramma per un esilio inflitto da un regime totalitario che ha procurato alla sua patria, la martoriata Argentina, oltre 30 mila vittime e che l’ha resa testimone internazionale della silenziosa battaglia della Madri di Plaza de Mayo. Mercedes, come tutti i grandi che se ne vanno, ha lasciato un vuoto incolmabile. Ma ci ha lasciato anche un messaggio: “Todo cambia” tutto cambia, proprio quando pensiamo che nulla cambierà. Attraverso la voce di Maria Letizia Gorga, lo spettacolo – a seguito anche di un Cd con un’antologia delle migliori canzoni della Sosa, uscito pochi mesi fa ed interpretato dagli stessi artisti – vuole rinnovare nei nostri tempi bui questo grido di speranza e di amore per la vita.
Villa Guglielmi Via di Villa Guglielmi – 00054 – Fiumicino (RM)
HANNO DETTO DELLO SPETTACOLO:
Ieratica, elegante, ammantata di lunghissimi capelli scuri, compare nerovestita sullo sfondo nero del teatro Lo Spazio, sul volto dipinta una sofferta immagine che anticipa il personaggio che si appresta a raccontare scavando in una vita ricca e dolente, motivata sempre da scelte coraggiose. Mano a mano la sua voce possente, così in contrasto con il fisico etereo, suscita echi negli spazi della Sala, e reincarna Mercedes Sosa, la grande cantora argentina del popolo e del dolore, della denunzia e della lotta per il riconoscimento dei diritti umani e civili nello spettacolo “TodoCambia”. Così, Maria Letizia Gorga diventa Mercedes, la Negra, perché così la chiamavano. Con lei nasce in una famiglia povera a San Miguel de Tucumán il 9 luglio del 1935, nasce con un cammino pre-tracciato, quello di diventare simbolo della sua terra, quella terra dove per troppi la ricchezza è tutta concentrata nelle danze e nei canti popolari, autentica eredità sincretica che unisce in un unicum il retaggio indio con l’apporto della cultura europea coloniale e quello africano con le massicce intromissioni di schiavi.A
Franzina Ancona, “Attualità”
L’omaggio che Pino Ammendola fa alla cantante è anche un omaggio alla donna, alla combattente che non si è arresa alla vita e che ha sempre continuato a cercare il cambiamento non solo per sé, ma anche per la sua gente, nonostante le grandi sofferenze personali. (…) Impareggiabile ne è poi l’interpretazione di Maria Letizia Gorga, con la sua voce bellissima, che incanta e fa sognare e sul palco diviene l’anima che cattura l’anima stessa di Mercedes Sosa, che trascina in scena insieme a lei. Incanta con la sua interpretazione, portandoti a vivere in prima persona le gioie, le speranze, la lotta sociale di una delle eroine della storia attuale. L’interpretazione ti cattura, ti strega fino alla fine portando l’unico sentimento, l’amore, al di sopra di ogni altra cosa. Non si può non esserne catturati, dalle parole e dal ritmo delle canzoni, come dall’interpretazione e dalla voce dell’artista in scena. Per questo meritatissimi gli applausi spontanei e finali, ad un’artista che mostra così alte capacità di interpretazione e coinvolgimento. Un applauso, quello finale, che ne vuole festeggiare anche l’ottima riuscita di uno spettacolo davvero “mozzafiato”.
Nel piccolo teatro gremito di gente, per una sera, tutti gli spettatori, anche se per poco meno di due ore, si sono sentiti coraggiosi, intrepidi e pieni di speranza come lo è stata Mercedes Sosa nella sua vita, grazie a Maria LetiziaGorga.
Teresa Corrado, “Cultur Social Art”