Arriva a Roma acceleratore che riduce l’esposizione alle radiazioni
Per offrire un migliore servizio ai nuovi flussi, l’Ospedale ha già messo a disposizione dei pazienti il servizio di navetta gratuita
E' finalmente arrivato ed è già a disposizione dei pazienti, al Fatebenefratelli-Isola Tiberina di Roma, il secondo acceleratore lineare per la Radioterapia Vitalbeam, preceduto di recente dal "gemello" Truebeam, macchinari di ultima generazione di altissima precisione e velocità, in grado di ridurre notevolmente il tempo di esposizione alle radiazioni. Ad inaugurare l'intervento di potenziamento del Reparto, venerdì 8 marzo alle 11.30, saranno la Direzione ospedaliera e la Comunità religiosa dei Fatebenefratelli, con il superiore generale fra Jesus Etayo, in occasione della celebrazione della Solennità del Fondatore dell'Ordine, San Giovanni di Dio, ispiratore – da oltre 5 secoli – di un'opera di ospitalità oggi presente in campo socio-sanitario nei 5 continenti, in 450 centri. Grazie all'ingresso del secondo nuovo macchinario, si potranno trattare a dovere e con estrema precisione oltre 80 pazienti al giorno, permettendo così all'Unità di Radioterapia dell'Ospedale all'Isola Tiberina di non avere liste di attesa e di aprirsi alle necessità di cura di tutto il Lazio: basteranno 1-2 minuti per trattamenti che prima ne richiedevano 15-20, e sarà dimezzata l'esposizione nei casi più complessi ad un massimo di 15 minuti, garantendo sempre al paziente sicurezza e accuratezza del trattamento. Per offrire un migliore servizio ai nuovi flussi, l'Ospedale ha già messo a disposizione dei pazienti (e di un loro accompagnatore), il servizio di navetta gratuita che collega il Nosocomio con le stazioni Fs e metro B di piazzale Partigiani e piazzale Ostiense, favorendo così l'accesso alla Radioterapia.
I nuovi acceleratori – tra i più completi fra tutti quelli presenti nelle altre strutture di Roma – permettono trattamenti di radiochirurgia, radioterapia guidata da immagini, trattamenti con controllo della respirazione. Grazie ad una Tac 'on board' è possibile verificare al millimetro la corretta posizione del paziente, visualizzare la neoplasia e colpire il bersaglio in maniera ancora più mirata, permettendo così di preservare gli organi circostanti e di aumentare la percentuale di successo dei trattamenti. L'innovativa tecnica 'stereotassica' permette, poi, di aumentare la singola dose riducendo il numero di applicazioni. Minore durata dell'intervento, quindi, e minor numero di sedute. Per il tumore alla prostata, ad esempio, ne serviranno dalle 5 alle 20 anziché le attuali 35-40. "Con l'avvio del secondo acceleratore, la nostra Unità aumenterà sensibilmente la sua capacità di accoglienza, passando dai 700 nuovi casi l'anno a più di 1000", commenta Luca Marmiroli, direttore della Radioterapia del Fatebenefratelli all'Isola Tiberina. L'ammodernamento tecnologico si inserisce in un più ampio progetto di ristrutturazione di tutta l'Unità di Radioterapia, reso possibile grazie all'accesso dell'Ospedale ad Amethyst Radiotherapy, un network europeo di centri di radioterapia di alto livello con il quale l'Ospedale condivide i protocolli clinici, elaborati dal Comitato Scientifico Amethyst, che conta medici radioterapisti e fisici medici di fama internazionale. (Comunicati/Dire)
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