Arriva l’autunno, scroscia la pioggia e Roma si blocca
Cade ormai puntuale, come ogni anno purtroppo, questa triste tradizione che vede la Capitale paralizzata dal meteo
Sembra spiacevole dirlo ma ci risiamo: per l'ennesimo anno Roma, la Capitale, con un flusso turistico enorme, un patrimonio storico altrettanto imponente, si ritrova tristemente in prima pagina per i danni e i disagi che il meteo crea. Apparentemente un singolo caso potrebbe rimanere isolato, ma qui si parla ormai di anni e anni di disagi soprattutto per i cittadini. Strade allagate, fiumi che esondano, metro che alla prima pioggia cede inesorabilmente.
La parola d'ordine per queste vicende è basta. Basta soprattutto per chi ogni giorno si reca sul posto di lavoro e deve affrontare peripezie degne del miglior Indiana Jones. Sono anni che ormai assistiamo ad eventi atmosferici di portata, senz'altro straordinaria, ma questo non può essere una scusa. Chi scavando leggermente nel passato, non ricorda la nevicata del 2012? Una meravigliosa cartolina del Colosseo imbiancato rovinata da un disastro gestionale della circolazione. Per non parlare delle piogge eccezionali che colpirono la capitale nell'ottobre del 2012 e ancora durante l'autunno del 2013 e ancora nel giungno del 2014. Insomma sembra che Roma non abbia un buon rapporto con i cambi di stagione.
Queste situazioni generano in automatico pesanti disagi e a volte anche tristi decessi, come quelli che si verificano quando si allaga un sottopasso ad esempio. Il gioco dello scaricare le colpe non aiuta certo a risolvere i problemi anzi aggrava ulteriormente i tempi per le possibili riparazioni. Sì, le riparazioni, perchè queste ondate di maltempo lasciano tracce ben visibili e, oserei dire, udibili. Buche a volte di proporzioni gigantesche che rischiano di mettere a repentaglio non solo la "salute" della nostra auto, ma anche l'incolumità di chi è alla guida.
Dovrebbero essere attuate manovre, non solo di reazione a queste cosiddette "bombe d'acqua" o più in generale ad eventi atmosferici eccezionali, ma anche delle manovre di prevenzione, come ad esempio la messa in sicurezza delle strade circostanti al letto dei fiumi, delle stazioni della metropolitana e dei sottopassi cercando così di evitare tragedie poi difficilmente giustificabili.