Assemblea capitolina non pervenuta
Appuntamento ore 11, ma si inizia con più di un’ora di ritardo. E si finisce trenta minuti prima
Con molta fatica – perché ricordiamolo che le sedute dell'Assemblea capitolina dovrebbero da regolamento, ma il condizionale è d'obbligo, essere pubbliche – riusciamo a raggiungere l'Aula Giulio Cesare. Strano, penserete. E' mercoledì e solitamente il Consiglio non si riunisce né in questo giorno, né, soprattutto, la mattina.
E invece, anche su richiesta della Commissione delle Elette, dopo oltre un anno di consiliatura si riesce a convocare la seduta mattutina. Appuntamento ore 11. "Ma alle 11.08 dobbiamo fare ancora il terzo appello e molti consiglieri non sono pervenuti… ma per cosa vi pagano???" – scrive la consigliera del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi sul suo profilo Facebook. D'altra parte è mattina, a Roma c'è traffico e andiamo incontro al pranzo. Ma che pretendiamo.
Infatti più che l'Aula Giulio Cesare, sembra il deserto. Banchi vuoti, maggioranza – e anche parte dell'opposizione – non pervenuta. Risultato: si inizia con oltre un'ora di ritardo, e alla prima votazione, ca va sans dire, manca il numero legale.
Finalmente, però, si riesce a votare. Qualche consigliere distratto rientra di corsa in Aula al suono della campanella. Dopo la votazione della delibera sul piano bus turistici (24 voti favorevoli, 8 contrati, 1 astenuto), il presidente dell'Assemblea sentenzia: "La seduta è sciolta!".
Ma come? I lavori non avrebbero dovuto proseguire fino alle 14? Come si può sciogliere una seduta iniziata dopo e finita prima? A questo punto è la stessa consigliera Raggi a prendere la parola: "Presidente, dal momento che i lavori sono iniziati in ritardo, vorremmo almeno proseguire fino alle 14. Grazie".
Svogliatamente, qualcuno che già aveva preparato armi e bagagli torna a sedere. Al via un'altra votazione e la seduta viene nuovamente sciolta, circa 30 minuti prima della fine prevista, e appena 5 minuti dopo la prima dichiarazione di 'seduta levata' del presidente dell'Assemblea. In poche parole: si dichiara che la seduta è sciolta, il M5S Roma chiede di continuare fino a fine lavori, si accorda la possibilità di continuare, ma la seduta viene nuovamente sciolta a pochi minuti di distanza. Non vi pare una presa in giro?
Nel video di 'resoconto' – consueto appuntamento con i cittadini al termine di ogni seduta consiliare, e che si può guardare cliccando qui – i 4 del M5S Roma – Marcello De Vito, Enrico Stefàno, Daniele Frongia e Virginia Raggi – invitano i consiglieri che rare volte si presentano e rare volte prendono parola a "dimettersi", per far "posto a persone più motivate, che possano aiutare" la nostra Capitale. Mentre inermi assistiamo a questo scempio amministrativo, non ci resta che pensare: "Ahi serva Roma…".