Associazione consumatori: “Sul nostro sito info e assistenza per risarcimenti”
Regolare il flusso fuori dai supermercati, personale che disponga di attendere, facendo entrare solo poche persone alla volta
Il decreto “Italia Protetta” che estende le norme del Nord Italia su tutto il territorio nazionale, in materia di spostamenti e aggregazioni ci dice chiaramente che la scelta migliore che possiamo fare per noi stessi, i nostri amici e familiari e la collettività, è quella di restare in casa. Far uscire un solo membro della nostra famiglia, esclusivamente per approvvigionamento alimentare e medicine, è la cosa più prudente, che possiamo mettere in atto. Abbiamo fatto il punto con Mauro Vergari, dirigente ADICONSUM, associazione per la Difesa dei Consumatori e dell’Ambiente.
“L’applicazione del decreto ‘Italia Protetta’ in vigore da oggi, 10 marzo, ed emanato ieri dal Governo, prevede che le attività commerciali siano aperte, dunque gli acquisti possono essere fatti, ma solo nella città dove si vive, con la massima prudenza, e solo se l’acquisto non si può rimandare. Non serve dunque prendere d’assalto i supermercati, i consumatori possono recarsi a rifornirsi di generi alimentari, rispettando le regole di distanza fisica. Dietro la parola necessità, contenuta nel decreto, diciamo che ogni acquisto, viene garantito. Certo, diciamo che qui subentra il buon senso.
Le attività lavorative sono in deroga, infatti uno dei commi principali del decreto, prevede che dobbiamo stare tutti a casa, quindi sono tutelati coloro che non possono svolgere il loro lavoro dal domicilio, a causa dell’emergenza sanitaria. Sicuramente c’è una problematica seria per l’attività lavorativa privata e l’artigianato. L’obiettivo dell’autocertificazione non è quello di impedire la circolazione nel proprio quartiere, ma quello di non spostarsi fuori dal proprio comune di residenza. L’autocertificazione, anche laddove compilata sul posto con le forze dell’ordine, deve essere autentica, cioè si deve poter comprovare il motivo dello spostamento.
L’ultimo tassello delle restrizioni, che ancora non è in vigore, ma lo sarà se l’Oms lo stabilirà, è bloccare tutte le attività lavorative senza esclusione, e solo così avremmo il blocco totale dei cittadini.
Quello che proporrei alle attività commerciali alimentari è regolare il flusso, per esempio si potrebbe mettere del personale fuori dai supermercati, che disponga di attendere, facendo entrare solo poche persone alla volta. Siamo tutti stupiti e sconvolti, non ci sono precedenti di misure come questi.
Sul nostro sito Adiconsum, i cittadini possono trovare informazioni utili e assistenza. La priorità è la salute, ma ad esempio coloro che hanno effettuato abbonamenti annuali a teatro oppure prenotazioni per il loro matrimonio, possono sapere come ottenere risarcimenti e diritti del consumatore. Ogni mattina c’è una chat online per reclami o alte esigenze. Ci sarà un grosso buco economico, ci saranno casse integrazioni, sarà dura e dovremo rimboccarci le maniche. Intanto stiamo a casa, e informiamoci”.